Elezioni, quasi certe il 18 marzo. Mattarella scioglierà le Camere il 27 dicembre

di Silvia Cirocchi
Pubblicato il 12 Dicembre 2017 - 08:24 OLTRE 6 MESI FA
ELEZIONI-DATA

Elezioni, il 18 marzo gli italiani al voto

ROMA – Pare ormai certo che la data delle prossime elezioni politiche sarà il 18 marzo 2018 (l’ipotesi del 4 marzo sembra ormai tramontata).

Il 27 dicembre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella scioglierà le Camere. Oramai le pressioni sulla prima carica dello Stato arrivano da parte di tutti gli schieramenti. In primis proprio Matteo Renzi che sembra voler accelerare infastidito dai riflettori accesi sulla commissione “banche”.

Matteo Salvini dal canto suo da sempre insiste per votazioni anticipate “Finalmente c’è una legge elettorale. Faccio un appello al Capo dello Stato affinché ponga fine a questo spettacolo imbarazzante di un Parlamento immobile – continua il segretario della Lega – si ponga fine a questo accanimento terapeutico si sciolgano le Camere subito dopo la manovra si voti il prima possibile, anche a gennaio”. Poi l’attacco indiretto a Berlusconi: “Il diritto al voto di 60 milioni di italiani e di 5 milioni di italiani all’estero prescinde da questo o da quel candidato. Prima si vota meglio è, così passeremo una Pasqua di liberazione. Perché proprio Silvio Berlusconi può essere il leader che ha più da perdere nel voto a primavera, non tanto sul numero di voti, oramai il suo ritorno in campo fa registrare una crescita costante di Forza Italia, quanto sulla sua possibilità di candidarsi, in attesa di una sentenza da Strasburgo che ponga fine a questa sua agonia.

Sulla stessa linea di Lega e Renzi il partito di Beppe Grillo, che chiede a gran voce le urne prima possibile, Luigi Di Maio dice che “Il Movimento 5 Stelle è l’unica forza politica che da sola raggiunge adesso la soglia del 30%. Il nostro obbiettivo alla fine del #Rally è di superare abbondantemente questa percentuale, ma già dai numeri odierni si capisce che l’unico governo possibile è quello del Movimento 5 Stelle”. Arrivati a questo pare manchi davvero poco prima che la parola torni agli italiani.