Renzi: “Non guiderò la delegazione del Pd da Mattarella, vado a sciare”. Poi la smentita

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Marzo 2018 - 11:45 OLTRE 6 MESI FA
Renzi: "Non guiderò la delegazione del Pd da Mattarella, io me ne andrò a sciare"

Renzi: “Non guiderò la delegazione del Pd da Mattarella, io me ne andrò a sciare”

ROMA – Renzi: “Non guiderò la delegazione del Pd da Mattarella, io me ne andrò a sciare“. Come rivelato da Massimo Giannini nel corso della trasmissione Circo Massimo su Radio Capital, il segretario dimissionario del Partito Democratico non intende far parte della delegazione che salirà al Quirinale dal presidente Mattarella per le consultazioni. “Deciderà la direzione”, dice Renzi, “io vado a sciare”.

Poco dopo arriva però la smentita del portavoce di Renzi: “La delegazione che andrà al Quirinale sarà decisa dalla direzione nazionale del Pd. Vorremmo tranquillizzare tutti i polemisti di queste ore che stanno discutendo una notizia falsa, sulla presunta settimana bianca di Renzi: una notizia che semplicemente non corrisponde al vero”. Lo dichiara Marco Agnoletti, portavoce di Matteo Renzi.

A dimettersi, ma questa volta subito, c’è la Serracchiani. “Alla luce del risultato delle elezioni, per senso di responsabilità nei confronti di tutta la comunità del partito, ho preso la decisione di dimettermi dalla Segreteria nazionale del Pd”. Lo rende noto Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia. “Oggi stesso – ha aggiunto – farò pervenire al segretario nazionale la lettera formale con cui comunico un atto che reputo? doveroso e improrogabile”.

Dopo le pesanti critiche di minoranza e veterani del partito, dal ministro Andrea Orlando a Luigi Zanda, in soccorso di Renzi arriva comunque il responsabile dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che annuncia in un tweet: “Non bisogna fare un altro partito, ma lavorare per risollevare quello che c’è. Domani mi vado a iscrivere al Pd”.

Come scrive Repubblica:

Sebbene il ministro dello Sviluppo economico ieri sia stato il primo a commentare l’esito del voto, invitando a rimboccarsi le maniche e difendendo apertamente l’operato Renzi, in serata non ha esitato a prendere invece le parti di Gentiloni, criticato dal segretario dem assieme al Capo dello Stato Sergio Mattarella per non aver voluto cogliere l’opportunità di votare l’anno scorso. Calenda ha precisato ancora su Twitter: “Condivido in pieno la linea sul no al governo con il M5S, non commento il percorso congressuale e il timing delle dimissioni perché non iscritto al Pd, trovo fuori dal mondo l’idea che la responsabilità della sconfitta sia di Gentiloni, Mattarella (per voto 2017) e di una campagna troppo tecnica”.