Elezioni 2018 sondaggio: operai con M5S, casalinghe con Silvio…

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 29 Gennaio 2018 - 10:22 OLTRE 6 MESI FA
Sondaggio elezioni 2018: gli operai votano M5s, le casalinghe Forza Italia

Elezioni 2018 sondaggio: operai con M5S, casalinghe con Silvio…

ROMA – Elezioni 2018 sondaggio, l’ultimo in ordine di tempo pubblicato dal Corriere della Sera e firmato da Nando Pagnoncelli. Un sondaggio un po’ diverso dagli altri, decisamente più interessante. Perché prova a dirci non solo quanti voteranno questo o quello, prova a dirci anche chi vota e chi. E il chi vota chi dà risultati che smontano, o dovrebbero smontare, non poche consolidate, abitudinarie retoriche politico-giornalistiche e perfino di pubblica opinione.

Primo dato e risultato: se cerchi un operaio o un disoccupato che vota Liberi e Uguali rosso partito neonato non lo trovi se non con il lanternino. Il partito di Grasso-Boldrini-Bersani-D’Alema i suoi voti li raccoglie soprattutto tra i…ceti dirigenti! Liberi e Uguali rosso e di sinistra fa più voti tra i dirigenti che tra gli operai.

Gli operai chi votano? Votano soprattutto M5S, lo fanno addirittura al 40 per cento. Sì, operai e lavoratori esecutivi danno a M5S il massimo: 4 voti su 10 per Di Maio. E un altro 20 per cento di operai e lavoratori esecutivi vota Lega di Salvini. Qualunque cosa sia il populismo agli operai e lavoratori esecutivi piace un sacco: il 60 per cento di loro lo vota con entusiasmo e convinzione (non da oggi ma questo il sondaggio non lo dice e non è certo la prima volta nella storia che il ceto e l’elettorato operaio appoggia altri populismi che ai loro tempi non si chiamavano proprio così…).

E i giovani (18-24 anni) chi votano? Sono pochi (8% elettorato), votano M5S e Pd nella stessa proporzione degli altri segmenti dell’elettorato, se votano. Infatti quasi il 38 per cento di loro si dice molto tentato dall’astensione.

Sopra i 65 anni (il segmento più numeroso di elettori) i partiti preferiti sono secondo sondaggio Pd al 36 per cento e FI al 19 per cento. Qui, sopra i 65 anni dell’elettorato, M5S e Lega raccolgono meno che in ogni altro settore dell’elettorato appunto.

Laureati votano centro sinistra. Quelli con la sola licenza elementare votano Pd (30 per cento) e M5S (24 per cento).

Impiegati e insegnanti e artigiani votano in massa M5S. Commercianti votano preferibilmente Berlusconi, ma anche Salvini.

Casalinghe, tra di loro M5S è primo, FI seconda. Pensionati, il partito più votato è il Pd, segue Forza Italia. Studenti votano in prevalenza Pe e Leu.

Infine, se andiamo per genere, le elettrrici sono al momento più indecise dei maschi e comunque più propense a votare all’ultimo secondo Forza Italia.

Ovviamente il sondaggio di Pagnoncelli- Corriere della Sera ci dà anche le percentauli di intenzioni di voto al momento della rilevazione. Eccole:

M5S al 29,3 per cento

Pd al 22,7 per cento

Forza Italia al 16,9 per cento

Lega al 13,7 per cento

Liberi e Uguali al 6,1 per cento

Fratelli d’Italia al 4,6 per cento

Altri centro sinistra al 4 per cento

Altri centro destra 1,1 per cento

Altri partiti 1,6 per cento.

Nulla di nuovissimo dunque sul piano delle percentuali, ma nel sondaggio una mappa socio politico ormai consolidata (non solo queste elezioni) del consenso per ceti e gruppi sociali. Mappa che dice che contro il sistema, qualunque cosa contenga il sistema, dalla crisi economica alla democrazia, sono gli operai, i dipendenti di livello esecutivo, i disoccupati, i prof. E a difendere il sistema, qualunque cosa contenga, dai privilegi alle pensioni, sanità, scuola, welfare, sono gli anziani e quelli che hanno studiato e le professioni. Popolo contro borghesia si direbbe con approssimato linguaggio dei secoli scorsi, oggi facciamo sia: populisti contro democratici. Elezioni 2018 sono questo, questo scontro e questa conta.