Elezioni anticipate in vista? Per i sondaggi risultati incerti: Pdl e Pd vicini

Pubblicato il 11 Gennaio 2011 - 19:49 OLTRE 6 MESI FA

Elezioni anticipate sì oppure no? Mentre Pierferdinando Casini apre al governo e il Carroccio le agita sempre più come un’eventualità concreta i sondaggi danno risultati incerti.

Pdl e Pd sono vicini, quindi potrebbero entrambi vincere, secondo quanto ricostruisce Davide Vecchi sul Fatto Quotidiano. “Tutti dicono di non volere le elezioni ma tutti sussurrano che sono inevitabili”, sostiene per esempio Renato Mannheimer, sondaggista in quota Porta a Porta e Bruno Vespa.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si dice sempre abbastanza tranquillo e sembra sia pronto ad accogliere dieci nuovi deputati. Intanto è naufragata l’idea del gruppo di responsabilità lanciata da Silvano Moffa, ma Casini ha dato segnali di apertura al governo. Se la situazione è questa i margini per ampliare stabilmente la maggioranza sono strettissimi.

In effetti la Lega ha mostrato impazienza nelle ultime settimane e ha minacciato più volte le urne, tanto -ha spiegato Calderoli- “l’unico rischio è perdere quattro parlamentari al Senato”.

E il Terzo Polo che fa in caso di elezioni? “Ha buone prospettive – ha spiegato Mannheimer al Fatto – e secondo alcuni si attesterebbe tra il 18 e il 20%, per noi è al 15%”.

“Ma tutto dipenderà dalla campagna elettorale: mai come questa volta vince chi convince gli incerti e su questo Berlusconi, finora, si è dimostrato più bravo”, ha aggiunto il sondaggista di Ispo. “Vinceranno comunque Pdl e Lega insieme, oggi come tra alcuni mesi” anche se “c’è la grande incognita degli indecisi, che rappresenta una sorta di ‘partito’ che oscilla tra il 30 e il 40% e questo permette il realizzarsi di qualsiasi esito: chi riesce a convincerne il numero maggiore, vince”. Per questo “è difficile oggi fare previsioni”.

“Oggi vincerebbero Pdl e Lega, eppure c’è il forte rischio che anche il centrosinistra possa prendere il piatto se si presenta con un’alleanza coesa allargata anche a Sel”, ha commentato Nicola Piepoli. E Vendola? “Sarebbe un ottimo candidato contro Berlusconi, ma nel 2013”, ha detto Piepoli. “Anche uno sciamano come lui ha bisogno di tempo per prepararsi”.

Secondo i dati citati dal Fatto in caso di voto anticipato Vendola è dato all’8,2%, a breve distanza da Umberto Bossi (8,9%) con un balzo di 2,1 punti percentuali guadagnati in appena tre settimane a scapito di Pier Luigi Bersani (21%) che ha perso il 2,9%. Nello stesso lasso di tempo Gianfranco Fini ha guadagnato 5,3 punti percentuali salendo al 9,9%, scavalcando Bossi. L’ultimo sondaggio in ordine tempo l’ha pubblicato Cfi group per La7 il 10 gennaio e conferma la confusione descritta da Piepoli e Mannheimer: centrosinistra e centrodestra sono in linea con un lieve vantaggio del primo, 40,7% contro il 40,4%. Sempre che il Pd si presenti insieme a Sel.