Elezioni comunali Genova: al voto la sinistra che cambia

Pubblicato il 2 Maggio 2012 - 13:49 OLTRE 6 MESI FA

GENOVA – Non per caso Pierluigi Bersani ha scelto Genova per l'ultimo comizio (il 4 maggio) della campagna elettorale del Pd. Lo ha fatto perche' da Genova passa, piu' che altrove, la vera posta in gioco: gli elementi della nuova identita' della sinistra italiana, perche' Genova e' a suo modo una citta'-simbolo del crocevia rappresentato da queste elezioni amministrative cosi' sospese tra politica e antipolitica.

Dal suo porto, dai suoi operai, dalle sue alluvioni, passano per la sinistra italiana tutte le contraddizioni del presente, tanto in bilico tra passato e futuro: le storiche lotte operaie (Fincantieri) e la fine di un modello produttivo (ancora Fincantieri); la sindacalizzazione diffusa e il precariato che avanza; Beppe Grillo e il cardinale Angelo Bagnasco, Per questi motivi per tutti i segretari nazionali dei partiti italiani, ma soprattutto per Bersani e il suo Pd, Genova rappresenta un appuntamento-chiave delle imminenti amministrative.

Perche' nella citta'-medaglia d'oro della resistenza dove ogni 25 aprile sfilano dietro alla bandiera dell'Anpi il Pd come il Terzo Polo, la Sel come il Pdl, nella citta' da decenni governata dal Pci-Pds-Ds-Pd, il Pd di oggi, quello di Bersani, ha visto le sue candidate sconfitte alle primarie. Tra Roberta Pinotti e Marta Vincenzi si e' affermato l'outsider Marco Doria, indipendente di antiche e nobili origini sostenuto da Sinistra Ecologia e Liberta'. Uno che punta ad essere, a Genova, quello che e' Pisapia a Milano.

A contendergli la vittoria sono soprattutto in due: Enrico Musso, ex senatore del Pdl passato al Gruppo Misto e oggi candidato del Terzo Polo (fu sconfitto alle ultime elezioni proprio dal sindaco uscente, Marta Vincenzi); e Pierluigi Vinai, indipendente di area cattolica sostenuto dal Pdl, scajoliano, vicino alla fondazione Carige di cui e' stato vicepresidente fino alla vigilia delle elezioni.

Tutti gli osservatori sono concordi nel dire che a Genova, se si andra' al ballottaggio, Doria se la dovra' vedere con uno di questi due candidati, Musso o Vinai. Ma Genova, oggi piu' che mai crocevia dei mutamenti in atto, e' test elettorale importante anche per altri due concorrenti: quello della Lega, Edoardo Rixi, e quello di Beppe Grillo, l'operatore sociale Paolo Putti. Nonostante l'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, sia di Genova, il candidato leghista Rixi, maroniano, si e' detto certo che sul suo risultato elettorale non vi sara' alcun effetto, ''anzi''.

Il genovese Beppe Grillo, invece, e' partito proprio dalla sua citta' per lanciare la sua campagna contro la politica, e ha scelto il coordinatore di una cooperativa sociale come simbolo del nuovo che avanza. A Genova il comico Grillo e' molto amato. Ma il politico?

Alle comunali, infine si presentano a Genova anche sigle come La Destra, Partito Comunista dei Lavoratori, Fratelli e Fratellastri, Partito Partito Italia Nuova, Gente Comune, Movimento Indipendentista, Primavera Politica. In tutto, i candidati sindaci sono 13.