Elezioni Comunali: nove milioni di italiani al voto, affluenza in calo

Pubblicato il 6 Maggio 2012 - 06:09 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – E’ il primo test elettorale amministrativo da quando è in carica il governo dei tecnici guidato da Mario Monti quello che sta chiamando alle urne oltre nove milioni di cittadini per scegliere sindaci e consiglieri comunali di 942 municipi. Coinvolti in questa tornata gli abitanti di ventisei comuni capoluoghi appartenenti a Regioni a statuto ordinario e speciale. I seggi si sono aperti domenica, alle 8 e chiuderanno alle 22, per poi riaprire lunedì, dalle 7 alle 15.

Affluenza in netto calo rispetto alle precedenti: alle 12 di domenica solo il 12,9% ha votato. A circa metà delle rilevazioni (343 su 768) pervenute al Viminale, la percentuale di affluenza alle urne alle ore 19 per le comunali va attestandosi al 38,3% in calo rispetto alle precedenti omologhe.

Per le elezioni comunali la percentuale dei votanti rilevata alle ore 19 di oggi è stata del 37.7% (39.1% alle precedenti omologhe). Lo si apprende dal sito del Viminale. Il dato non tiene conto dei comuni del Friuli Venezia Giulia e della Sicilia, gestiti direttamente dalle due Regioni.

L’interesse per questo appuntamento riguarda la tenuta o meno del Pdl dopo la rottura con la Lega Nord nelle città del Nord dove l’alleanza ha retto gran parte delle amministrazioni. Non solo. Si guarda anche agli effetti del caso Belsito e della parentopoli padana, se cioè vi sarà (come dicono i sondaggi) una fuga degli elettori tradizionali del Carroccio.

Per quanto riguarda il centrosinistra si tratta di capire quale sarà l’effetto di candidati, scelti con le primarie, diversi da quelli ufficiali indicati dal Pd, come nel caso di Genova e di Palermo. Dallo spoglio delle schede si potrà anche valutare quali potranno essere i movimenti al centro. Un successo delle liste dei centristi contrapposto a un eventuale arretramento del Pdl potrebbe accelerare il processo di ricomposizione dell’area dei moderati alla quale lavorano Casini e Alfano.

Nel Nord i test più significativi riguardano Verona e Genova. Nel primo caso il sindaco uscente, il leghista Flavio Tosi, dovrà dimostrare di fare a meno dei consensi del Pdl, che ha candidato un proprio uomo, Luigi Castelletti. A Genova tutto il centrosinistra ha accettato di sostenere Marco Doria che alle primarie, vicino a Nichi Vendola, ha avuto la meglio sul sindaco uscente Marta Vincenzi (Pd) e sul candidato ufficiale del Pd, Roberta Pinotti. Il Pdl ha candidato Pierluigi Vinai mentre il Terzo polo ha scelto il senatore Musso, fuoriuscito del Pdl.

Nel Sud l’appuntamento più interessante riguarda Palermo, governata da una giunta di centrodestra fino a quando le dimissioni del sindaco, Diego Cammarata (Pdl), hanno portato al commissariamento e poi al rinnovo del consiglio. Qui la sinistra ha vissuto un’esperienza simile a quella di Genova. Alle primarie ha vinto, a sorpresa, Fabrizio Ferrandelli, sul candidato ufficiale del Pd, Rita Borsellino. Le primarie, insomma, hanno rivelato una spaccatura nel centrosinistra: Pd e Sel sostengono Ferrandelli; Italia dei valori, Rifondazione comunista e Verdi, invece, voteranno Leoluca Orlando Cascio, già sindaco di Palermo negli anni Novanta.

DOVE SI VOTA: nelle regioni a statuto ordinario saranno 769 comuni al voto (di cui 22 capoluoghi di provincia: Alessandria, Asti, Cuneo, Como, Monza, Belluno, Verona, Genova, La Spezia, Parma, Piacenza, Lucca, Pistoia, Frosinone, Rieti, L’Aquila, Isernia, Brindisi, Lecce, Taranto, Trani e Catanzaro). Si svolgeranno le comunali anche nelle regioni autonome di Friuli Venezia Giulia e Sicilia. Lo rende noto il ministero dell’Interno. In Sicilia 148 comuni i comuni al voto (circa 2 milioni e 300 mila gli elettori, con 34 comuni superiori e tre capoluogo di provincia, Agrigento, Paleremo e Trapani) e in 26 in Friuli Venezia Giulia (150.313 gli elettori, con un solo comune superiore che è anche capoluogo di provincia, Gorizia). In Sardegna, invece, e’ previsto un referendum con 10 quesiti anticasta.

COME SI VOTA: – ELEZIONI NEI COMUNI CON POPOLAZIONE SUPERIORE A 15.000 ABITANTI DI REGIONI A STATUTO ORDINARIO (SCHEDA AZZURRA). La scheda reca i nomi e i cognomi dei candidati alla carica di sindaco, scritti entro un apposito rettangolo, al cui fianco sono riportati i contrassegni della lista o delle liste con cui il candidato è collegato.

– L’elettore può votare: per una delle liste, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito anche al candidato sindaco collegato; per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, non scegliendo alcuna lista collegata; il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di sindaco; per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una delle liste collegate, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista collegata; per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per una lista non collegata, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista non collegata (cd. “voto disgiunto”).

L’elettore potrà altresì manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale, scrivendo, sull’apposita riga stampata sulla destra di ogni contrassegno di lista, il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, data e luogo di nascita) del candidato preferito appartenente alla lista prescelta.

Per il ballottaggio il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato sindaco prescelto.

ELEZIONI NEI COMUNI CON POPOLAZIONE SINO A 15.000 ABITANTI DI REGIONI A STATUTO ORDINARIO (SCHEDA AZZURRA) La scheda reca i nomi e i cognomi dei candidati alla carica di sindaco, al cui fianco è riportato il contrassegno della lista con cui il candidato è collegato. L’elettore può votare: • per una delle liste, tracciando un segno sul relativo contrassegno; per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo nominativo; per un candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo nominativo, e per la lista collegata, tracciando un segno anche sul relativo contrassegno. In tutti i predetti casi, il voto si intenderà attribuito sia al candidato alla carica di sindaco sia alla lista collegata.

L’elettore può altresì esprimere un voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale compreso nella lista collegata al candidato alla carica di sindaco prescelto, scrivendone solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e il nome e, ove occorra, data e luogo di nascita, nella apposita riga stampata sotto il medesimo contrassegno.

CORPO ELETTORALE: I dati definitivi sul corpo elettorale, riferiti al 15° giorno antecedente la data delle votazioni sono i seguenti. Le elezioni in 769 comuni di regioni a statuto ordinario interesseranno 7.198.326 elettori, di cui 3.464.185 maschi e 3.734.141 femmine. Le sezioni elettorali complessive saranno 8.645.