Elezioni, dall’Imu al giaguaro… Abc della campagna elettorale

Pubblicato il 24 Febbraio 2013 - 10:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Dalla A di “arretrati” fino alla Z di “zanzara”. E’ stata una campagna elettorale fatta di tante parole, di tante promesse, di tanti tormentoni, web e non. Dall’Imu di Berlusconi al giaguaro di Bersani. Dagli omosessuali ai “mai” di Beppe Grillo. Gian Antonio Stella per il Corriere della Sera, ha raccolto tutte le lettere per creare appunto l’alfabeto della campagna elettorale.

Giaguaro e Imu. “L’impegno che prendo è che smacchieremo il giaguaro”. (Bersani 14 febbraio. Risposta di Berlusconi: “Sappia che se si riferisce a me, sotto le macchie c’è un leone”).

Credo di aver dato dimostrazione plurima di aver realizzato le cose con serietà. Non mi chiamerò più Silvio Berlusconi se, vincendo e avendo la maggioranza dagli italiani, nel primo consiglio dei ministri non sarà deliberata l’abolizione dell’Imu e la restituzione”. (Berlusconi, Tg La7, 6 febbraio. Mentana: e come si chiamerà? “Giulio Cesare”). “Non sono un imbroglione come ha detto Bersani, ho scritto personalmente una lettera a 9 milioni di elettori. Con quella lettera uno potrà andare dai giudici e chiedere quanto ho promesso se sarò presidente del Consiglio. Con quella lettera inviata agli italiani ho dato un fantastico esempio di serietà. (…) Sono pronto a restituire i 4 miliardi dell’Imu utilizzando la mia fortuna. Per Forbes il mio patrimonio attuale è di 4,5 miliardi? Con mezzo miliardo io vivrò benissimo…” ( Tribuna elettorale 22 febbraio).

L’alfabeto di Gian Antonio Stella:

Arretrati: «Nel primo Consiglio dei ministri, in caso di vittoria del Pdl, verrà deliberata la moratoria di un anno dei pagamenti arretrati che gravano sulle piccole e medie imprese per debiti con il fisco» (Berlusconi a Mattino5 19 febbraio, vedi Ansa: «Inoltre Berlusconi ha promesso provvedimenti per l’impignorabilità dei macchinari utili al lavoro e della prima casa sempre in caso di debiti fiscali. Ha inoltre assicurato l’eliminazione degli interessi, delle multe e degli oneri aggiuntivi nelle cartelle esattoriali che dovranno pretendere “solo quanto dovuto a titolo di imposta”»).

Bambino: «Un bambino, figlio d’immigrati, nato e cresciuto in Italia, è un cittadino italiano. L’approvazione di questa norma sarà simbolicamente il primo atto che ci proponiamo di compiere nella prossima legislatura» (Bersani, intenti Pd).

Cassa del Mezzogiorno: «Ridarò al Sud la Cassa. Nel mio programma firmato dalla Lega c’è un blocco intero che riguarda il Sud. L’istituzione di una nuova Cassa per il Mezzogiorno per canalizzare i fondi europei e fare in modo che siano spesi e quella della Banca del Mezzogiorno, operano già 250 sportelli sperimentali, l’istituzione di zone franche e il potenziamento di uno strumento fatto nell’ultimo anno del Governo Berlusconi» (Tremonti, Corriere del Mezzogiorno 9 febbraio).

Due anni: «Cambieremo questo Paese in due anni» (Grillo in piazza Duomo a Milano, Adnkronos 19 febbraio). Donne: «Voglio applicare nella giunta lo stesso criterio delle liste. E cioè alternanza di genere. E visto che il presidente sarà uomo, ci dovrà essere maggioranza di donne in giunta. Non è demagogia ma esperienza: non hanno una ma due marce in più. La regola sarà questa: 50% uomini e 50% donne» (Maroni, videochat al Corriere , 13 febbraio).

Edilizio, condono: «Se gli italiani daranno la maggioranza solo a me e al Pdl farò un condono tombale e anche un condono edilizio, perché porta nelle casse dello Stato molti miliardi. Altrimenti cercheremo una maggioranza in Parlamento su quello edilizio» (Berlusconi da Annunziata, Leader , 8 febbraio).

Finanziamento pubblico: «Abbiamo inoltre già pronta una proposta per annullare il finanziamento pubblico ai partiti e dimezzare il numero degli eletti in Parlamento e nelle amministrazioni locali» (Berlusconi, Ansa, 25 gennaio).

Giaguaro: «L’impegno che prendo è che smacchieremo il giaguaro» (Bersani 14 febbraio. Risposta di Berlusconi: «Sappia che se si riferisce a me, sotto le macchie c’è un leone»).

Hospital: «La sanità pubblica spende ogni anno 790 milioni di euro in consulenze, la maggior parte delle quali inutili (…) mentre i cittadini spendono di tasca propria 834 milioni l’anno per pagare i ticket sulle visite specialistiche. Il ticket è una delle tasse più odiose e ingiuste perché è una tassa che ricade su chi è più malato. Per questo noi vogliamo eliminare tutte quelle consulenze che non servono per tutelare la salute e abolire il ticket per sollevare da una spesa aggiuntiva quei cittadini che si devono curare (Bersani, Ansa, 20 febbraio. Replica di Alfano: «Una proposta generica con poche possibilità di attuazione»).

Imu: «Credo di aver dato dimostrazione plurima di aver realizzato le cose con serietà. Non mi chiamerò più Silvio Berlusconi se, vincendo e avendo la maggioranza dagli italiani, nel primo consiglio dei ministri non sarà deliberata l’abolizione dell’Imu e la restituzione» (Berlusconi, Tg La7, 6 febbraio. Mentana: e come si chiamerà? «Giulio Cesare»). «Non sono un imbroglione come ha detto Bersani, ho scritto personalmente una lettera a 9 milioni di elettori. Con quella lettera uno potrà andare dai giudici e chiedere quanto ho promesso se sarò presidente del Consiglio. Con quella lettera inviata agli italiani ho dato un fantastico esempio di serietà. (…) Sono pronto a restituire i 4 miliardi dell’Imu utilizzando la mia fortuna. Per Forbes il mio patrimonio attuale è di 4,5 miliardi? Con mezzo miliardo io vivrò benissimo…» ( Tribuna elettorale 22 febbraio).

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