Napoli a destra, Milano a sinistra? Nella partita delle quattro città elezioni con pareggio impossibile

di Mino Fuccillo
Pubblicato il 18 Aprile 2011 - 14:12 OLTRE 6 MESI FA

Foto Lapresse

ROMA – Domenica 15 maggio si vota e, anche se i tempi della partita sono due (15 giorni dopo il ballottaggio) è partita in cui il pareggio è impossibile. Si vota in un migliaio di Comuni per un migliaio di sindaci, ma il campo di gioco e il risultato finale è nel quadrilatero Torino-Milano-Bologna-Napoli. Quindi “pareggio” politico ed elettorale impossibile, vediamo perchè.

Torino, Bologna e Napoli sono amministrate, governate da sindaci e giunte di centro sinistra. A Milano al contrario il governo è di centro destra. Se dopo le prossime elezioni il tre ad uno per il centro sinistra diventasse un due a due, sarebbe solo un apparente pareggio. Se il centro destra strappa al centro sinistra Torino, oppure Bologna oppure Napoli e conserva Milano non è “pareggio”, è vittoria politica della maggioranza di governo e di Berlusconi. Può accadere? Sì, può accadere: a Napoli. Sondaggi e non solo dicono che la vittoria del centro destra a Torino o a Bologna è tanto probabile quanto che l’Inter o il Napoli vincano lo scudetto. Il centro sinistra si terrà le amministrazioni di Torino e Bologna. Non è matematico, ma ogni scommettitore informato vi darà un sindaco di destra a Torino o Bologna “a cinque”. Cioè un venti per cento di probabilità. Invece a Napoli il centro destra è avviato verso la vittoria, scommetteci pure, il rischio è minimo.

Allora la partita la vince sicuro il centro destra con un due a due (Torino e Bologna alla sinistra, Milano e Napoli alla destra) che è pareggio solo numerico ma è vittoria politica? Non proprio, perché quel che è quasi sicuro a Napoli (la vittoria della destra) è invece incerto a Milano. A Milano la Moratti può perdere, essere costretta ad andare al secondo turno, al ballottaggio da una somma di fattori: la non soddisfazione in città per i suoi anni da sindaco, la presenza di un candidato del Terzo Polo accreditato dell’otto per cento, la relativa freddezza dell’elettorato leghista verso la stessa Moratti, qualche esile contraccolpo del “bunga-bunga city. E, se va al ballottaggio, la Moratti rischia il posto di sindaco. E allora? Sarebbe clamoroso un Pisapia sindaco di Milano, ma politicamente ed elettoralmente sarebbe “pareggio”. Tre città erano in mano alla sinistra prima di votare (Torino, Bologna, Napoli), tre città sarebbero in mano alla sinistra dopo votato: Torino, Bologna, Milano. Ci sarebbe stato solo lo scambio tra Napoli e Milano. Giusto? No, sbagliato. Lo scambio sarebbe tutt’altro che alla pari. Se la sinistra prende Milano è un gigantesco gol in trasferta, di quelli che valgono doppio, anzi triplo.

Quindi in “pareggio” politico ed elettorale non può finire, a meno che Napoli, insieme a Torino e Bologna non restino alla sinistra. Non scommetteci, perdereste. E se Berlusconi perde Milano, a meno che non conquisti Napoli, Torino e Bologna insieme, perde la partita, ai tempi supplementari e pure ai rigori.