Elezioni 2013, come si vota: niente nomi e attento a dove metti la croce

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 18 Febbraio 2013 - 11:33| Aggiornato il 21 Febbraio 2013 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Elezioni politiche e regionali del 24 e 25 febbraio: tutto quello che c’è da sapere. Quando si vota, per cosa si vota, cosa serve per votare, come si vota, come funziona il sistema elettorale alla Camera, come funziona il sistema elettorale al Senato, come si vota in Lazio, Lombardia e Molise, come si fa il voto disgiunto, qual è il sistema elettorale in Lazio, come funziona la nuova legge elettorale in Lombardia, come funziona il sistema elettorale in Molise. Guarda le immagini in fondo all’articolo. Leggi anche: Che succede dopo: chi elegge il capo dello Stato, chi nomina Capo dello Stato. Calendario delle istituzioni

Quando si vota. Domenica 24 febbraio dalle 8.00 alle 22.00 e lunedì 25 febbraio dalle 7.00 alle 15.00

Per cosa si vota. Per eleggere i deputati della Camera dei Deputati e i senatori del Senato della Repubblica. In Lazio, Lombardia e Molise si vota anche per eleggere il Consiglio regionale e il presidente della Regione.

Cosa serve per votare. L’elettore dovrà presentarsi al seggio con un documento d’identità valido e la tessera elettorale. Chi non ha la tessera o l’ha smarrita, può richiederne un duplicato all’ufficio elettorale del comune di residenza.

Come si vota. Con la scheda rosa si vota per la Camera dei deputati. Possono votare per la Camera tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto 18 anni. Per votare alla Camera bisogna fare una croce solo sul simbolo del partito che si intende votare, senza indicare nessuna preferenza o mettere altri segni sulla scheda. Solo in Valle d’Aosta, regione a statuto speciale, si vota facendo una croce su un rettangolo che contiene il nome del candidato prescelto.

Con la scheda gialla, tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto 25 anni, possono votare per il Senato. Per votare bisogna fare una sola croce sul simbolo del partito che si intende votare. Non si possono esprimere preferenze né mettere altri segni sulla scheda.

Come funziona il sistema elettorale alla Camera. Per eleggere i 630 deputati è in vigore un sistema proporzionale, con premio di maggioranza al partito o alla coalizione che prende più voti, e con soglie di sbarramento per poter entrare in Parlamento.
Il premio di maggioranza garantisce un minimo di 340 seggi (il quorum, la metà più uno dei deputati, è 316) al partito o alla coalizione che ha preso più voti degli altri. Significa che, in una competizione elettorale con tante coalizioni come queste politiche, potrebbe bastare meno del 30% dei voti per prendere il 54% dei seggi.
Le soglie di sbarramento, ovvero le percentuali minime che servono per entrare alla Camera, sono del 4% per i partiti che si presentano da soli e del 10% per le coalizioni.

Le liste collegate ad una coalizione che abbia superato il 10%, partecipano alla ripartizione dei seggi se superano il 2% dei voti, o se rappresentano la maggiore delle forze al di sotto di questa soglia all’interno della stessa (il cosiddetto miglior perdente). Questo vuol dire che se una coalizione che superi lo sbarramento del 10% fosse formata da 3 partiti di cui solo 2 superano il 2%, il terzo entrerebbe sicuramente alla Camera con qualsiasi percentuale; se una coalizione fosse formata da 4 partiti di cui solo 2 superano il 2%, entrerebbe alla camera solo il più votato degli altri 2 che non hanno superato la soglia. Se una coalizione non dovesse superare il 10%, ogni singolo partito che la compone deve superare il 4%.

Il sistema elettorale al Senato. Anche per l’elezione dei 315 senatori è in vigore un sistema proporzionale con premio di maggioranza e soglie di sbarramento, solo che tutto viene calcolato su base regionale. La legge assegna al partito o alla coalizione che arriva prima in una determinata regione almeno il 55% dei seggi. Ogni regione ha un numero di seggi, proporzionato alla popolazione.

In Molise (2 seggi) e all’estero (6 seggi) non è previsto alcun premio di maggioranza al Senato; nelle altre regioni alle elezioni politiche italiane del 2013 la coalizione vincente otterrà almeno 13 seggi su 22 in Piemonte, 27 su 49 in Lombardia, 14 su 24 in Veneto, 4 su 7 in Friuli-Venezia Giulia, 5 su 8 in Liguria, 13 su 22 in Emilia-Romagna, 10 su 18 in Toscana, 4 su 7 in Umbria, 5 su 8 nelle Marche, 16 su 28 nel Lazio, 4 su 7 in Abruzzo, 16 su 29 in Campania, 11 su 20 in Puglia, 4 su 7 in Basilicata, 6 su 10 in Calabria, 14 su 25 in Sicilia, 5 su 8 in Sardegna. In Valle d’Aosta, cui è assegnato un solo seggio, il sistema elettorale è forzatamente uninominale, come pure in Trentino-Alto Adige per 6 dei 7 seggi assegnati alla Regione.

La soglia di sbarramento al Senato è dell’8% per i singoli partiti e del 20% per le coalizioni. Le liste collegate nelle coalizioni che abbiano superato il 20%, devono prendere almeno il 3% dei voti per poter partecipare alla ripartizione dei seggi.

Tutte le liste e i candidati che troverai nella scheda elettorale alle elezioni politiche: Rivoluzione Civile Camera – Rivoluzione Civile SenatoSel Camera e SenatoPd Camera e Senato – Centro Democratico CameraCentro Democratico SenatoFermare il Declino SenatoFare per Fermare il Declino Camera Lista Monti Senato – Lista Monti Camera – Pdl Camera e Senato – Fratelli d’Italia Senato – Fratelli d’Italia CameraLega Nord Camera – Lega Nord Senato – La Destra CameraLa Destra Senato – Movimento 5 Stelle Camera – Movimento 5 Stelle Senato.

Elezioni Regionali in Lazio, Lombardia e Molise. Si vota dalle 8.00 alle 22.00 di domenica 24 febbraio e dalle 7.00 alle 15.00 di lunedì 25 febbraio.

Hanno diritto al voto tutti i cittadini residenti in Lazio, Lombardia e Molise che abbiano compiuto 18 anni di età. L’elettore dovrà presentarsi al seggio con la tessera elettorale e un documento di identità valido. Se non ha la tessera, deve richiederla all’ufficio elettorale del comune di residenza. Se l’ha smarrita, può richiederne un duplicato sempre all’ufficio elettorale.

Si vota con una scheda verde. Diverse sono le opzioni a disposizione per esprimere il proprio voto. Se si vuole votare il presidente di Regione senza dare il proprio voto a nessun partito, in Lombardia si può votare solo per il candidato alla presidenza della Regione facendo una croce sul suo nome. Nel Lazio e nel Molise si può votare solo per il candidato alla presidenza della Regione facendo una croce sul suo nome e/o sul simbolo della lista regionale.

Se si vuole votare il candidato presidente e uno dei partiti che lo sostengono, in Lazio, Lombardia e Molise si può fare una croce sul simbolo del partito. In tal caso si può esprimere una preferenza per un candidato a consigliere regionale scrivendo accanto al simbolo del partito prescelto il cognome (o il nome e cognome, in casi di omonimia) del candidato consigliere.

Se si vuole votare solo un partito, in Lazio, Lombardia e Molise basterà fare una croce sul simbolo del partito. Il voto andrà comunque al presidente di Regione sostenuto dal partito prescelto.

Se si vuole votare un candidato presidente di Regione e un partito che NON lo sostiene (il cosiddetto voto disgiunto), in Lazio. Lombardia e Molise bisogna fare una croce sul nome del candidato presidente di Regione e sul simbolo del partito. Anche in tal caso si potrà esprimere una preferenza per un candidato consigliere scrivendone il cognome (o il cognome e nome) accanto al simbolo del partito prescelto.

Sistema elettorale Regione Lazio. È un sistema misto. L’80% dei consiglieri assegnati è eletto con sistema proporzionale sulla base di liste provinciali concorrenti, e il 20% è eletto con sistema maggioritario, insieme con il Presidente della Regione, sulla base di liste regionali. i consiglieri da eleggere sono 50, come stabilito da una sentenza del Tar che approva la riduzione da 70 a 50 decisa in extremis dalla giunta Polverini. Il Presidente della Regione è eletto a suffragio universale e diretto. I candidati alla presidenza della Regione sono i capilista delle liste regionali. È eletto Presidente il candidato che ha conseguito il maggior numero di voti validi in ambito regionale.

Sistema elettorale Regione Lombardia. Cambiata di recente, prevede che gli 80 consiglieri vengano eletti con criterio proporzionale sulla base di liste provinciali concorrenti; un seggio è riservato al miglior perdente tra i candidati alla presidenza. Nella composizione delle liste, c’è l’obbligo di parità fra uomini e donne. Il Presidente è quello che ha preso il maggior numero di voti su base regionale. C’è un premio di maggioranza che assegna almeno 44 seggi (cioè il 55% dei seggi consiliari) se il candidato Presidente più votato ha ottenuto meno del 40% dei voti validi; almeno 48 seggi (cioè il 60% dei seggi consiliari) se il Presidente ha ottenuto il 40% o più dei voti validi. La soglia di sbarramento che consenta ad una lista di partecipare alla ripartizione dei seggi è del 3% su base regionale, a meno che la lista non sia collegata ad un candidato Presidente che abbia conseguito almeno il 5% dei voti validi.

Sistema elettorale Regione Molise. Per eleggere il Presidente e i 20 consiglieri regionali è in vigore un sistema misto. Con criterio proporzionale vengono eletti l’80% dei consiglieri, sulla base di liste provinciali concorrenti (12 seggi per la provincia di Campobasso e 4 per quella di Isernia). Sistema maggioritario invece per gli altri 4 consiglieri (il 20%), eletti fra i listini regionali collegati ai candidati a Presidente. Per essere eletto Presidente basta la maggioranza relativa dei voti. Non è previsto premio di maggioranza né soglie di sbarramento.