Elezioni regionali Abruzzo 2019: come e quando si vota, candidati, sondaggi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Febbraio 2019 - 15:49 OLTRE 6 MESI FA
Elezioni regionali Abruzzo 2019

Elezioni regionali Abruzzo 2019: come e quando si vota, candidati, sondaggi

ROMA – Domenica 10 febbraio, gli abruzzesi saranno chiamati ai seggi per rinnovare il consiglio regionale e, soprattutto, per eleggere il nuovo Presidente della Regione. I seggi saranno aperti dalle 7 alle 23.

Elezioni regionali Abruzzo 2019, come si vota

Riguardo alle modalità di voto, innanzitutto, è bene precisare che non è prevista la possibilità di esprimere un voto disgiunto. In pratica, non si può scegliere una lista non collegata al candidato presidente per cui è stata espressa la propria preferenza.

Gli elettori hanno la possibilità di votare per un candidato Presidente. Ora, tracciando solo un segno sulla scheda in corrispondenza del nome del candidato presidente il proprio voto non si estende alle liste a quest’ultimo collegate. D’altra parte, l’elettore può tracciare un segno su una delle liste collegate a un candidato, in questo caso il voto si estende anche all’aspirante governatore; se, però, si segnano più liste collegate allo stesso candidato il voto andrà solo a quest’ultimo.

Alle elezioni abruzzesi è data la possibilità di esprimere fino a due preferenze per dei candidati consiglieri; per farlo bisogna tracciare un segno sulla lista d’appartenenza del candidato consigliere per cui si vuole esprimere la propria preferenza. Quindi, oltre al segno sulla lista, andrà scritto anche il suo nome e il suo cognome, oppure solo il cognome, accanto al simbolo della lista. In tal evenienza il voto è esteso, oltre che al candidato consigliere, anche alla sua lista d’appartenenza e al candidato governatore che sostiene. Se si volessero esprimere due preferenze è bene tenere a mente che possono riguardare solo i candidati di una medesima lista che devono comunque essere di sesso diverso. Se si esprimono due preferenze per candidati di due liste diverse il secondo voto è annullato. Stessa cosa se si esprimono due preferenze per candidati dello stesso sesso.

Viene eletto alla carica di governatore il candidato che ottiene la maggioranza dei voti validi. Il candidato presidente è collegato a una lista o a una coalizione che lo sostiene, e che è in corsa per il Consiglio regionale. Alla lista collegata al presidente vincente viene attribuita una maggioranza di seggi in consiglio tra il 60 e il 65 per cento.

Il territorio abruzzese è diviso in 4 circoscrizioni, che corrispondono alle 4 province: L’Aquila, Pescara, Chieti e Teramo. Ogni circoscrizione elegge 7 consiglieri, tranne Chieti che ne elegge 8. In Consiglio regionale entrano di diritto il candidato presidente eletto e il secondo candidato più votato.

I consiglieri si eleggono tramite sistema elettorale proporzionale, con soglia di sbarramento al 4 per cento per le liste che corrono da sole e soglia al 2 per cento per quelle inserite in una coalizione.

Elezioni regionali Abruzzo 2019, chi sono i candidati

I candidati alla carica di presidente della Regione sono 4. Marco Marsilio è il candidato sostenuto dalle liste di Fratelli d’Italia, Lega Salvini Abruzzo, Forza Italia, Azione Politica, Unione di Centro-DC-IDeA.

Per il centro sinistra c’è Giovanni Legnini, sostenuto da Partito Democratico, Abruzzo in comune, Centristi per l’Europa-Solidali e Popolari per Legnini, Progressisti con Legnini-Sinistra Abruzzo-LeU, Avanti Abruzzo – Italia dei Valori, Abruzzo Insieme – Abruzzo Futuro, Legnini Presidente, +Abruzzo – Centro Democratico.

Sara Marcozzi è invece la candidata sostenuta da Movimento 5 Stelle e infine Stefano Flajani, candidato di CasaPound Italia.

Elezioni regionali Abruzzo 2019, i sondaggi

Alle scorse politiche, quasi un anno fa, il primo partito della regione è risultato il M5s, con uno straordinario 39,85%. Seconda la coalizione di centrodestra con il 35,53% e con la Lega seconda a Fi (13,80 contro 14,44), terzo il centrosinistra con il 17,60%. Ora i sondaggi vedono invece in testa la coalizione di centrodestra guidata dal candidato alla presidenza della Regione Marco Marsilio (di Fratelli d’Italia) . Seguono i Cinque stelle, che hanno candidato la consigliere regionale uscente Sara Marcozzi, e il centrosinistra raccoltosi attorno all’ex presidente del Csm Giovanni Legnini con il Pd e una serie di liste civiche.

Un test interno alla maggioranza di governo, dunque, con Salvini impaziente di dimostrare la sua leadership all’interno della maggioranza con il sorpasso sul M5s, e un test anche per il Pd e il centrosinistra usciti malconci dalle elezioni politiche.

Proprio dall’entourage dem trapela un crescente ottimismo per il risultato del candidato Giovanni Legnini. L’impressione, tra i partiti della coalizione che sostiene l’ex vicepresidente del Csm, è che il distacco dal Centrodestra si sia ridotto a soli 3-5 punti e che Legnini possa vincere al fotofinish.