Regionali: i candidati del Pd “esplorano”. Udc a destra nel Lazio, a sinistra in Puglia?

Pubblicato il 5 Gennaio 2010 - 19:58 OLTRE 6 MESI FA
Pier Ferdinando Casini

Pier Ferdinando Casini

Il Pd ha le idee confuse sui candidati per le elezioni regionali. L’Udc invece è decisa a fare da ago della bilancia: in alcune regioni sarà alleato col centrodestra, in altre appoggerà il centrosinistra. A circa due mesi dalle amministrative, i nomi dei candidati nelle regioni più in bilico sono tutt’altro che definiti.

Il Partito Democratico si è dimostrato molto indeciso sulle candidature in Puglia e nel Lazio. Il nodo più ingarbugliato è quello pugliese: dopo aver incassato i “veti” di Udc e Idv sul nome dell’attuale governatore Nichi Vendola, il Pd ha cercato un nome “condiviso” e la scelta è ricaduta sul sindaco di Bari Michele Emiliano.

Emiliano e Vendola hanno dato vita ad un’aspra guerra verbale, e alla fine il sindaco ha deciso di rinunciare alla candidatura. Dopo alcuni giorni di incertezza, il Pd ha allora virato la propria attenzione su Francesco Boccia, attualmente deputato e già sconfitto da Vendola nelle primarie del 2005.

Ma anziché nominare direttamente il proprio candidato, il Pd ha dato a Boccia un “mandato esplorativo”:  in pratica il partito ha incaricato Boccia di verificare il consenso dei partiti del centrosinistra sulla sua candidatura.

Il nome di Boccia è stato “promosso” dall’Udc, per bocca di Pier Ferdinando Casini. Il leader centrista ha chiesto però rassicurazioni al Pd: «Vogliamo conoscere al più presto la coalizione».

Analoga la situazione nel Lazio: anche qui Nicola Zingaretti, presidente della provincia di Roma, ha avuto un “mandato esplorativo” dal Pd per capire chi intende appoggiarlo.

E nel frattempo ci si è messa di mezzo anche Emma Bonino, che ha annunciato la propria candidatura. A sostegno dell’esponente dei Radicali ci sarebbe, oltre al suo partito, anche l’estrema sinistra. Se l’ “esplorazione” di Zingaretti dovesse fallire, non è escluso che il Pd possa appoggiare a sorpresa proprio la Bonino.

Tra l’altro Zingaretti aveva in un primo momento rinunciato alla candidatura: il presidente della provincia capitolina aveva affermato che «non esistono le condizioni che ho indicato». Ovvero una coalizione che andasse dall’Udc all’estrema sinistra. Ma l’Udc ha già fatto sapere che nel Lazio appoggerà il candidato di centrodestra, Renata Polverini.

E veniamo proprio all’Udc. Il partito di Cesa e Casini ha deciso di attuare la “politica dei due forni”: nel Lazio, come detto, appoggerà il Pdl. In Puglia si è detto disponibile ad allearsi con Boccia. Ma proprio in Puglia potrebbe sorgere un problema, se Adriana Poli Bortone scioglierà le riserve e si candiderà per il centrodestra.

L’ex sindaco di Lecce aveva infatti stretto un patto coi centristi: in caso di sua candidatura, l’Udc avrebbe appoggiato il centrodestra. Cosa succederà se il centrosinistra presenterà Boccia, elogiato pubblicamente da Casini?

Come se non bastasse, a complicare la situazione ci si mette anche l’Italia dei Valori. Il movimento politico di Di Pietro ha infatti deciso di sospendere qualsiasi decisione finché il suo leader non otterrà garanzie da Bersani: l’Idv chiede infatti al Pd chiarezza sul nome dei candidati e sulle alleanze su scala regionale.

In quest’ottica ha interrotto il dialogo col centrosinistra non solo in Puglia e Lazio ma anche nel Piemonte, dove ha sospeso il confronto con Mercedes Bresso.