ROMA – Lazio a sinistra, Lombardia a destra (o meglio alla Lega), Molise a sinistra. Le elezioni regionali danno questo quadro: Zingaretti e Frattura sono i vincitori delle due regioni centrali, Maroni sarà governatore della Lombardia: è il primo leghista nella regione dove il leghismo è nato.
Roberto Maroni ce l’ha fatta: ha staccato Umberto Ambrosoli di 4,6 punti e si è preso il Pirellone. 42,8% per Maroni (sostenuto da Lega e Pdl), 38,2% per Ambrosoli (con Pd e Sel). La grillina Silvana Carcano ha ottenuto il 13,6% mentre Gabriele Albertini, sostenuto dalla coalizione Monti, prende un deludente 4%.
Vittoria importante per la Lega soprattutto, in un periodo storico in cui alle politiche il Carroccio non è andato oltre il 4% e spicci. La Lega non era mai stata debole da 20 anni a questa parte e ha 3 governatori nelle 3 regioni più importanti del Nord: Cota in Piemonte, Zaia in Veneto e ora Maroni in Lombardia.
Nicola Zingaretti è il nuovo governatore del Lazio: dopo l’intermezzo Renata Polverini (subentrata al dimissionario Marrazzo), la Regione torna dunque a sinistra. Zingaretti (sostenuto da Pd-Sel) ha infatti ottenuto il 40,6% dei voti, mentre il suo principale avversario, Francesco Storace sostenuto da Pdl-Lega e La Destra si è fermato al 29,4%.
Staccato, ma comunque terzo, il grillino Davide Barlillari che arriva al 20,3%. Solo briciole per la candidata sostenuta da Monti Giulia Bongiorno che si ferma a poco più del 4%. Sconfitta secca e bruciante anche per Sandro Ruotolo che raccoglie appena il 2%.
Paolo Di Laura Frattura è il nuovo governatore del Molise. Anche qua la Regione cambia colore, dopo il governo di centrodestra di Michele Iorio (che è stato sconfitto proprio in questa occasione). Il candidato della coalizione di centrosinistra ha ottenuto il 44,7% superando Iorio, sostenuto dal Pdl e dalla Lega, fermo al 25,8%. Antonio Federico, candidato del Movimento a 5 Stelle, si è fermato al 16,8%.