Enac, ancora indagini su Morichini e Pronzato. Nuovi appalti nel mirino

Pubblicato il 30 Giugno 2011 - 12:53 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Due articoli, uno di Carlo Bonini su Repubblica e uno di Domenica Lusi sul Sole 24 Ore, raccontano i nuovi sviluppi sulla vicenda Enac, che ha coinvolto anche Franco Pronzato, ex consulente di Bersani.

La Lusi scrive che “dopo la gara dell’Ente nazionale per l’aviazione civile per il trasporto passeggeri tra l’Isola d’Elba e gli aeroporti di Firenze e Pisa, nuovi appalti assegnati da altri enti pubblici finiscono nel mirino della Procura di Roma”. Prosegue la giornalista che la Guardia di Finanza starebbe eseguendo “una serie di accertamenti su altri imprenditori e aziende che si sono affidati al mediatore Vincenzo Morichini, già amministratore delle agenzie Ina Assitalia e comproprietario della barca di Massimo D’Alema, al fine di ottenere l’accesso privilegiato ad appalti pubblici”.

Per questo motivo, raccontano entrambi, “le Fiamme Gialle hanno perquisito l’abitazione e l’ufficio di un imprenditore – sul cui nome si mantiene il massimo riserbo – finora non toccato dall’indagine, sequestrando materiale giudicato dagli inquirenti «interessante»”.

Secondo la Lusi, “ulteriori sviluppi sono poi attesi dagli accertamenti in corso sui nomi dei politici contenuti in un foglietto scritto a mano sequestrato nelle scorse settimane nel corso di una perquisizione alla Foretec, azienda di Viscardo Paganelli, il titolare della low cost Rotkopf Aviation finito in carcere con l’accusa di corruzione, insieme al figlio Riccardo, perché avrebbe dato a Pronzato, tramite Morichini, una tangente da 40mila euro in contanti per accelerare all’Enac le pratiche per ottenere il Coa (Certificato di operatore aereo) necessario a partecipare in tempo utile al bando per la gara da un milione e mezzo per i voli sull’Elba”.

Nell’elenco, puntualizza la giornalista del Sole 24 Ore, “figura una lista di sette nomi di politici e soggetti con cariche istituzionali, con accanto dei pagamenti per un totale di poco inferiore ai 200mila euro. Tra cui anche i 40mila euro a Pronzato. I magistrati sospettano che anche negli altri casi si tratti di tangenti versate per aggiudicarsi appalti”.