Enoteche e nocciole: così i soldi pubblici della Polverini

Pubblicato il 12 Ottobre 2011 - 18:55 OLTRE 6 MESI FA

Renata Polverini (Lapresse)

ROMA – Enoteche e nocciole, c’è anche spazio per vino e frutta secca negli interessi della Regione Lazio o meglio nella galassia delle sue società partecipate. Che costa alle casse dell’ente guidato da Renata Polverini oltre due milioni di euro l’anno, secondo i dati forniti dalla Cisl Lazio. Si tratta di 50 strutture (19 società, 26 enti pubblici e 5 agenzie) che contano più di 7.000 dipendenti e oltre 300 fra presidenti, consiglieri di amministrazione e revisori dei conti.

Le principali “partecipate”. Alla Regione fanno capo direttamente Astral spa, Cotral Patrimonio, Cotral spa, Lazio service, Lait spa e Sviluppo Lazio. Da quest’ultima dipendono Asciepion, Filas spa, Bil, Unionfidi e Bic Lazio.

Le perle. Fra le principali non abbiamo messo l’Arsial, l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio. Non l’abbiamo messa perché non lo è. Ma è proprio l’Arsial che vanta le “partecipazioni” più interessanti: detiene il 52,5% dell’enoteca in via Frattina 94, pieno centro di Roma. E poi il 52,5% della Monti Cimini spa, che opera nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione della nocciola Tonda Gentile Romana in un impianto nel comune di Vignanello, in provincia di Viterbo.

Enoteche e nocciole: sono queste le “situazioni particolari”, sono questi i “servizi di pubblica utilità” per i quali erano nate le società “in house” (il nome cool delle partecipate”? No. Le competenze di queste società, a capitale interamente pubblico, si sono allargate a dismisura e purtroppo non solo nella Regione Lazio ma in tutti gli enti locali dello Stivale.