Enrico Letta: “Crisi euro non ancora finita, ora lavoro ai giovani e crescita”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Giugno 2013 - 11:04 OLTRE 6 MESI FA
Letta: "Crisi euro non ancora finita, ora lavoro ai giovani e crescita"

Letta: “Crisi euro non ancora finita, ora lavoro ai giovani e crescita” (Foto LaPresse)

ROMA – “Le ombre sulla tenuta della moneta unica non sono state ancora fugate definitivamente”.  Il premier Enrico Letta parla alla Camera dei deputati e rivendica il successo per aver portato al prossimo consiglio europeo il “nodo del lavoro giovanile”. La ripresa in zona Euro ancora non si vede, spiega Letta che annuncia nuovi interventi e avvisa: “La crisi non è ancora finita”.

“LAVORO GIOVANILE” – Il premier Letta, parlando del prossimo Consiglio europeo, ha detto: “Ho sollevato una necessità raccogliendo un consenso largo e inaspettato: l’Italia ha posto un problema politico e fornito risposte pratiche”. Così il premier rivendica il successo di ”un traguardo raggiunto: porre al centro del consiglio europeo il nodo del lavoro giovanile”.

“CRISI NON E’ FINITA” – “L’Europa non riesce a riprendere velocità e ci sono ancora ombre sulla moneta unica. Sono bastate due notizie provenienti da posti anche lontani da loro (la sede della Corte Costituzionale tedesca e Atene che chiude la tv pubblica) per dare il segno che la crisi non è  ancora finita”, spiega Enrico Letta.

“NUOVI INTERVENTI” – “Nei prossimi mesi vareremo un secondo pacchetto di interventi” proprio per dare attuazione alla ‘Garanzia per i giovani’, il piano che il prossimo Vertice Ue dovrebbe approvare sull’occupazione giovanile. Lo ha detto il premier Enrico Letta in Aula.

Il 26 giugno, spiega il premier, il Consiglio dei ministri approverà “un pacchetto, un dl per il lavoro” che prevede agevolazioni ”per chi assume a tempo indeterminato”.

“NO CRESCITA, NO SVOLTA” – “Con franchezza ribadiamo che se non riprende un cammino sicuro di crescita, nessuna decisione porterà ad una vera svolta”, ha poi ribadito Letta che aggiunge: “Al prossimo Consiglio europeo bisognerà rifuggire da ogni soluzione al ribasso”.