Letta Ponzio Pilato sul cuneo: “Parlamento decida come aumentare i 14 euro”

di Elisa D'Alto
Pubblicato il 28 Ottobre 2013 - 18:09 OLTRE 6 MESI FA
letta_enrico_lp

Enrico Letta

ROMA – Come aumentare i famosi 14 euro di sgravi come effetto dell’intervento sul cuneo fiscale? Lo deciderà il Parlamento. Firmato: Enrico Letta, Angelino Alfano e Fabrizio Saccomanni. Sottinteso: non lo deciderà il governo. Non il governo che solo qualche settimana fa ha approvato il disegno di legge sulla legge di stabilità, quella che una volta si chiamava Manovra. Volendo essere maligni, è una scelta un po’ “pilatesca”. Il governo è come se si lavasse le mani della questione. L’asciutto comunicato di palazzo Chigi dice:

“Spetta al Parlamento definire la platea dei destinatari nell’intervento della legge di stabilità sul cuneo fiscale con l’obiettivo di rendere ”più incisivi” gli effetti del provvedimento”. D’altra parte, osservano fonti di Palazzo Chigi, “il premier stesso ha più volte spiegato che la manovra ha un cammino in due tempi, il primo spetta all’esecutivo, il secondo al Parlamento”.

La decisione arriva al termine di un incontro tra premier Letta, il suo vice Alfano e ministro dell’Economia Saccomanni. Vale la pena riepilogare: per intervenire sul cuneo fiscale, ovvero il costo del lavoro, il premier Letta ha messo a disposizione 5 miliardi in 3 anni. Per il 2014 c’è a disposizione 1,5 miliardi. Nel disegno di legge, quello scritto dal governo, quell’insieme di sgravi che va a toccare la busta paga del lavoratore è stato spalmato su tutti i lavoratori dipendenti con reddito fino a 55mila euro lordi. E così, con semplice calcolo matematico, si è arrivati ai famosi 14 euro al mese in più  in busta paga. Pochino davvero, un’elemosina hanno detto molti, sicuramente uno sforzo inutile per rilanciare consumi ed economia.

Che fare? Ed ecco la riunione del governo: Letta, Saccomanni e Alfano devono decidere. Possono decidere che sia il governo a fissare una nuova soglia. Ma toccare la soglia accontenta uno e scontenta l’altro: lasciare gli sgravi ma solo per i redditi, ad esempio, fino a 30mila euro lordi? In questo modo gli sgravi sono più sostanziosi, ma solo per i redditi medio-bassi. E la novità di certo aizzerebbe il Pdl, facilmente immaginabili gli strali di un Renato Brunetta. Ed ecco la decisione “pilatesca”: lo deciderà il Parlamento. Sottinteso: il governo se ne deve lavare le mani, se vuole restare in piedi. Intendiamoci, il Parlamento ha piena facoltà di intervento sulla manovra, dopo l’approvazione del disegno di legge da parte del governo, sono proprio i parlamentari che devono trasformare in legge la Manovra. Ma allo stesso modo anche il governo potrebbe intervenire per un cambiamento. Quello che “Letta Pilato” non può dire è che, semplicemente, il governo non può.