Letta: “Italia no oggetto scherno Ue, evasione fiscale e energia priorità”

Pubblicato il 21 Maggio 2013 - 11:57 OLTRE 6 MESI FA
Letta: "Italia no oggetto scherno Ue, evasione fiscale e energia priorità"

Letta: “Italia no oggetto scherno Ue, evasione fiscale e energia priorità” (Foto LaPresse)

ROMA –  “L’Italia non ritorni oggetto di scherno e alzata di spalle in Europa. Lotta a frode ed evasione fiscale e politica energetica siano le priorità”. Enrico Letta, il premier italiano, parla in Senato dell’Italia e del suo ruolo nell’Unione europea in vista del Consiglio Europeo del 29 maggio. Per Letta “non possiamo permetterci di vanificare i sacrifici fatti fino ad ora”.

Letta ha dichiarato in Senato: “Non possiamo permetterci di vanificare i sacrifici fatti fino ad ora e di suscitare dubbi nei mercati e far tornare l’Italia sotto esame, all’ultimo banco, oggetto di scherno e alzate di spalle”. Il premier ha poi detto che “le domande italiane hanno risposta europea a condizione che l’Europa non si traduca in una gabbia di vincoli, regole e procedure”, che finiscono spesso per comprimere l’azione di ”famiglie, cittadini e imprese”.

Un segnale importantissimo per Letta sarebbe l’abrogazione della procedura di deficit eccessivo il prossimo 29 maggio da parte dell’Europa, perché segnerebbe una ”nuova rotta tracciata per l’Italia e l’Europa” e significherebbe che ”possiamo cominciare più determinati che mai a fare bene”.

Evasione fiscale e la politica energetica saranno i due temi centrali del prossimo Consiglio Europeo, ha aggiunto Letta: “La lotta alla frode e all’evasione fiscale internazionale e una più forte politica energetica europea. Verranno valutati i progressi fatti due anni dopo il 2011, affrontando il completamento del mercato interno, la promozione degli investimenti, la diversificazione delle fonti, l’approvvigionamento e lo sfruttamento energetico. La lotta all’evasione e alla frode fiscale è anzitutto imperativo morale, dovere ineludibile. L’evasione in Italia è una piaga cronica che combatteremo senza tregua e senza cedimento alcuno”.

Il premier ha poi ribadito la necessità che il prossimo consiglio non si di “routine”: “Il Consiglio europeo di giugno non può diventare un consiglio di routine, ma deve adottare misure concrete”.