Enti locali, ok del Senato: il decreto diventa legge

Pubblicato il 23 Marzo 2010 - 15:59 OLTRE 6 MESI FA

Il Senato approva con 151 a favore, 92 contro e tre astenuti il decreto legge sugli enti locali. Il provvedimento, in seconda lettura, è convertito in via definitiva in legge.

Hanno votato a favore la maggioranza, contro il Pd e l’Idv mentre Udc e Svp autonomie si sono astenuti.

Il provvedimento sposta al 2011 il taglio del 20% delle poltrone degli enti locali previsto in Finanziaria. Ma la riduzione del numero degli assessori comunali e provinciali inizierà nel 2010.

Ecco i punti salienti della nuova legge.

ANTICIPO TAGLIO ASSESSORI COMUNI-PROVINCE – Già quest’anno in caso di elezioni gli assessori dovranno essere al massimo un numero pari a un quarto dei consiglieri.

GRANDI EVENTI – Fuori dal patto di stabilità le spese degli enti locali per le opere collegate ai grandi eventi. Escluse anche le risorse che vengono dall’Ue.

NORMA SALVA-DEBITO ROMA – La gestione ordinaria del Comune di Roma sarà rigidamente separata da quella straordinaria per il rientro dei debiti. Il commissario straordinario, che verrà nominato entro un mese dall’ok definitivo al dl, non sarà più il sindaco. In capo alla gestione commissariale che dovrà innanzitutto fare una valutazione dello stato del disavanzo, andranno anche tutti i debiti relativi al periodo antecedente l’elezione di Alemanno, il 28 aprile 2008. Con decreto del presidente del Consiglio la presentazione del bilancio di previsione 2010 e del rendiconto 2009 potrà essere differita.

NORMA SALVA-BRESCIA E REGGIO EMILIA – A partire dal 2009 i comuni che nel 2007 hanno percepito dividendi determinati da operazioni straordinarie di società ex municipalizzate vengono escluse dal patto di stabilità. La norma ‘salva’ i bilanci di Brescia e Reggio Emilia.

ICI FABBRICATI RURALI – Slitta dal 31 marzo al 31 maggio il termine per la sua presentazione.

ATO – Le Autorità di ambito territoriale sono soppresse. Il taglio che dovrebbe toccare ai consorzi di bonifica è invece demandato al Codice delle Autonomie.

FONDI A PICCOLI COMUNI – Fino a 45 milioni per interventi di natura sociale per i comuni fino a 5mila abitanti nei quali il rapporto tra la popolazione over 65 e il totale dei residenti è più del 25%; fino a 81 mln per quelli con bambini sotto ai 5 anni pari al 4,5%. E ancora 42 milioni per investimenti per i comuni sotto i 3.000 abitanti.

RISORSE PER L’AQUILA – Maggiorazione del 50% (80% per il comune dell’Aquila) dei contributi ordinari per la provincia dell’Aquila e i comuni colpiti dal terremoto. Più 20% anche per quelli ‘extra-cratere’.

NORMA SOLIDARIETA’ REGIONI-COMUNI – Più agibilità per le spese dei Comuni nell’ambito del Patto se le Regioni compensano.

COPERTURE – Cinquanta milioni: 20 del fondo dei prefetti per i comuni con infiltrazioni mafiose; 30 da quello per l’estinzione anticipata dei mutui da parte delle regioni.