Epifani-Pdl, lite su Berlusconi. Un altro giorno di governo “stabile”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Agosto 2013 - 15:30 OLTRE 6 MESI FA
Epifani-Pdl, lite su Berlusconi. Un altro giorno di governo "stabile"

Epifani-Pdl, lite su Berlusconi. Un altro giorno di governo “stabile”

ROMA – Epifani-Pdl, lite su Berlusconi. Un altro giorno di governo “stabile”. Un altro giorno di ordinaria instabilità all’italiana: al mattino il segretario Pd Gugliemo Epifani invoca il passo indietro di Berlusconi, al pomeriggio replica in coro il gruppo dirigente Pdl che lo accusa di mettere in conto la morte del governo. Schermaglie fragorose che denunciano l’insofferenza per la coabitazione e l’impossibilità a uscire dal vicolo cieco della contrapposizione permanente esasperata dalla condanna del leader del centrodestra.

L’intervista rilasciata da Guglielmo Epifani ha aperto le ostilità: “Niente sconti a Berlusconi” è il titolo che campeggia sulla prima pagina del Corriere della Sera di stamattina (7 agosto). Il passaggio cruciale è sulla sorte del governo alla luce della sentenza: prima di tutto, dice Epifani, viene il principio di legalità che viene prima di tutto anche prima della sorte del governo. La raffica di dichiarazioni dei fedelissimi di Berlusconi non tarda a dispiegarsi.

Per Renato Brunetta, “Il segretario, sia pure transitorio, del Partito democratico ha esplicitamente messo in conto la fine delle larghe intese. Oltre tutto in riferimento a una questione che non è compresa nel programma di governo e su una vicenda delicata, di cui non si può non avvertire la rilevanza democratica”. Per Fabrizio Cicchitto, Epifani contribuisce al logorio del governo con l’aggravante di conoscere benissimo la situazione anche prima di fare l’intesa con il Pdl, per cui “nel migliore dei casi il suo è un esercizio di ipocrisia o rimozione”. Renato Schifani, mentre dichiara il suo pieno sostegno al governo dà a Epifani dell’incendiario e del provocatore.

A supportare Epifani ci pensa il suo capogruppo alla Camera Luigi Zanda, che ribadisce il puro buon senso istituzionale espresso da Epifani: “La legge è uguale per tutti e le sentenze, anche se sgradite, devono essere rispettate. Cosa ci sia di incendiario in questa dichiarazione proprio non si capisce”