Escort. Procura Lecce: “Non ci interessano gli atti di Napoli”

Pubblicato il 29 Settembre 2011 - 15:11 OLTRE 6 MESI FA

LECCE – Il procuratore di Lecce, Cataldo Motta, ritiene che ”non vi sia alcuna connessione” tra l’indagine istruita a Napoli sui soldi che Silvio Berlusconi ha elargito a Gianpaolo Tarantini e l’inchiesta in corso nel capoluogo salentino sul procuratore di Bari, Antonio Laudati.

L’invio a Lecce degli atti che la procura di Roma sta mandando a Bari, in seguito all’ordinanza del tribunale del riesame di Napoli, è una delle ipotesi che si fanno a proposito della competenza funzionale della procura salentina ad indagare sul procedimento perché ha in corso un’indagine sul procuratore di Bari. Questi è accusato da un suo ex pm, Giuseppe Scelsi (oggi sostituto pg a Bari) di aver di fatto rallentato l’indagine sulle escort che Gianpi ha portato a casa del premier ed e’ per questo indagato per favoreggiamento, abuso d’ufficio e tentativo di violenza privata.

Le indagini in corso nei confronti di Laudati sarebbero, d’altra parte, anche la motivazione per la quale il fascicolo destinato a Bari secondo il tribunale campano non potrebbe – ritengono alcune ipotesi sulla competenza – restare nel capoluogo pugliese.

Secondo Motta, ”sulla base degli articoli 11 e 12 del Codice di procedura penale la connessione e’ da escludere, noi pertanto non chiederemo gli atti” dell’inchiesta istruita a Napoli. A Bari le carte da Roma sono attese per domani.  Il procuratore fa anche notare che ”non spetta al pubblico ministero, in questa fase, stabilire la competenza ad indagare, perche’ vi sono gia’ provvedimenti di magistrati giudicanti, che sono gli unici titolati a pronunciarsi sulla competenza dei pubblici ministeri”.

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