“Esercito di Silvio”. Sito denuncia: “Minacce e una querela. Ma andiamo avanti”

Pubblicato il 29 Maggio 2013 - 11:51 OLTRE 6 MESI FA
Una pagina web del sito "esercito di Silvio"

Una pagina web del sito “esercito di Silvio”

ROMA – Minacce e persino una querela per una presunta violazione della Costituzione. L’ “esercito di Silvio”, ovvero il sito internet che raccoglie le adesioni di qualche migliaio di simpatizzanti pronti a “combattere” con Berlusconi la “guerra dei vent’anni” diventa un caso.

Poche ore dopo la pubblicazione dell’iniziativa su BlitzQuotidiano, infatti, uno dei promotori dell’idea, Alessandro Bertoldi, accusa:

“Vi segnalo come in questo ore siano giunte al mio indirizzo a quello degli altri promotori dell’iniziativa web esercitodisilvio.it decine di minacce e una querela. Il querelante sostiene che la creazione di un sito web che contiene dei termini militareschi consista nella violazione della Costituzione che all’art. 18 vieta la creazione di eserciti paramilitari, la sua tesi non può davvero che farmi sorridere”.

In ogni caso i responsabili di “Esercito di Silvio” ci tengono  a far sapere che non sono per nulla intimiditi e che l’iniziativa e il reclutamento vanno avanti. Ancora Bertoldi:

 “Voglio essere chiaro sin da subito, non ci fermeremo dinnanzi ad alcuna intimidazione di qualsiasi carattere essa sia, siamo un “esercito di persone che moralmente condividono gli stessi valori e sostengono lo stesso leader” niente di più, ma non ci lasceremo fermare in questa ennesima “battaglia” di libertà, fondamentale per liberare l’Italia dall’odio di certi loschi figuri che non fanno altro che cercare di appesantire il clima politico e sociale nel nostro Paese. Le iscrizioni al sito web sono oltre 8.000 e probabilmente mentre Vi sto scrivendo si staranno già avvicinando a 9.000, continueremo a registrarle finché gli Italiani ce ne faranno pervenire. Stanno tentando di fare a noi quello che hanno fatto per 20 anni al Presidente Berlusconi perché in Italia chiunque stia al suo fianco finisce nel mirino e diventa un bersaglio del popolo dell’odio”.