Nomine nell’esercito: La Russa vs sottosegretari Pdl

Pubblicato il 6 Ottobre 2011 - 13:05 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La nomina del nuovo Capo di Stato Maggiore dell’Esercito sta creando più di una frattura nel governo e nel Pdl. Tanto che finora non si è riusciti a trovare un nome per il successore di Giuseppe Valotto e il tutto è stato rimandato all’8 novembre. Perché? Perché il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, propone e spinge per il nome di Claudio Graziano ma due sue sottosegretari,  Guido Crosetto e Giuseppe Cossiga, entrambi del Pdl, si oppongono. Perché Graziano è un generale “giovane” e di fresca nomina, con ben altri 19 generali davanti a sè con più anzianità, e poi perché è vista come una personalità troppo vicina al ministro.

Difatti  Graziano, classe 1953, ex comandante di Unifil in Libano, è diventato generale di corpo d’armata (il grado necessario per diventare capo di Stato maggiore) troppo di recente, circa un anno e mezzo fa (per l’esattezza il primo gennaio 2010). Davanti a lui ci sono ufficiali ben più anziani fra i quali, per citarne alcuni, Luigi Pellegrino, Mario Roggio, Domenico Rossi (presidente del Cocer interforze), Francesco Tarricone, Giorgio Cornacchione (comandante del Coi) e Mario Marioli (l’ufficiale italiano che all’aeroporto di Bagdad attendeva Calipari, con la giornalista Giuliana Sgrena appena liberata, prima che il dirigente del Sismi fosse ucciso a un posto di blocco americano).

La Russa ha quindi deciso di postdatare la decisione e di rimandarla a dopo l’8 novembre. Accanto al nome di Graziano, comunque, al Consiglio dei ministri che dovrà eleggere il nuovo Capo di Stato Maggiore, verrà portata una terna di nomi: oltre a Graziano, il generale Carlo Gibellino (nato nel 1949) e il generale Domenico Rossi (nato nel 1951).