Esodati, Ragioneria: “Copertura carente nella legge di stabilità”

Pubblicato il 11 Novembre 2012 - 17:53 OLTRE 6 MESI FA
Esodati, Ragioneria: “Copertura carente nella legge di stabilità” (Foto LaPresse)

ROMA – Il nodo esodati nella legge di stabilità si riapre. La Ragioneria avrebbe evidenziato una estensione della platea nell’emendamento dei relatori che renderebbe carente la copertura.

Un nuovo confronto è necessario per trovare una soluzione. Tra le ipotesi una maggiore stretta sull’indice di rivalutazione di pensioni ricche. 

Vera Lamonica, segretario nazionale Cgil, ha detto: ”Non ci sembra che l’emendamento concordato in commissione bilancio possa costituire, neppure lontanamente, la soluzione del problema dei cosiddetti esodati. Aspettiamo di vedere i testi finali, soprattutto alla luce dei sub-emendamenti del governo che come sempre sono ulteriormente peggiorativi, ma si smetta di dire che e’ stato inventato il paracadute per tutti, perche’ semplicemente non e’ vero”

Il 10 novembre i relatori hanno depositato l’emendamento che include nella platea dei lavoratori da salvaguardare come ‘esodati’ anche ”i lavoratori licenziati, entro il 31 dicembre 2011, anche in conseguenza di fallimento o di altra procedura concorsuale nonché di cessazione dell’attività dell’impresa, purché privi di occupazione, che maturino il diritto a pensione sulla base delle previgenti regole entro i successivi 24 mesi”.

Le risorse individuate, invece, poggiano su un meccanismo di ”autocopertura”, cioè di utilizzo delle risorse già stanziate, considerando di scontare dal computo degli esodati i periodi di ”non lavoro” coperti finanziariamente grazie agli scivoli economici presi dal lavoratori come buonuscita dall’impiego.

A settembre, come una sorta di clausola di salvaguardia, è prevista nell’emendamento la possibilità, se le risorse non saranno sufficienti, di rivedere in maniera restrittiva ”l’indice di rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici di importo più elevato”.

La mattina dell’11 novembre la Ragioneria avrebbe evidenziato che la copertura, vista l’estensione della platea, non è più sufficiente. Sul tavolo del confronto ci sarebbe quindi un sub-emendamento del governo che proporrebbe l’utilizzo della stretta sulle pensioni più alte non più come clausola di salvaguardia ma come copertura tout court da subito. Su questo tema il confronto sarebbe però  ancora aperto anche se l’obiettivo è quello di arrivare concretamente ad una soluzione il prima possibile.

Lamonica, della Cgil, ha poi aggiunto: “Va bene, ed e’ un passo avanti, l’idea del Fondo che possa essere alimentato anno per anno – prosegua – ma non si puo’ prescindere dalla definizione certa degli aventi diritto, cosi’ come proposti dall’emendamento della commissione lavoro poi ritenuto inammissibile. Cosi’ come non si possono escludere a priori tutti coloro che matureranno i requisiti dopo il 2014. In quanto alle risorse viene poi da chiedere a quelli che hanno urlato contro il contributo di solidarieta’  alle pensioni superiori ai 150.000, soluzione peraltro non certo richiesta da noi, perche’ ora si puo’ invece intervenire su quelle intorno a sei volte il minimo.  Ci auguriamo che dal lavoro che si sta svolgendo non vengano fuori ulteriori pasticci, e che ad ogni passo avanti che si fa, quale quello di riconoscere, da parte del parlamento, la necessita’ di affrontare e risolvere il problema, ne corrispondano due indietro in termini di spezzettamento e riduzione della platea di tutti gli aventi diritto”.