Europee/ Bossi esulta. Berlusconi non sfonda e tace. Franceschini sorride allo scampato pericolo ma deve guardarsi da Di Pietro che gli porta via un mucchio di voti
La delusione del Pdl, la gioia della Lega. Il sospiro di sollievo del Pd, l’esultanza di di Pietro. L’orgoglio di Casini, la frustrazione di Vendola e Ferrero. Bossi esulta ma si affretta a rassicurare gli alleati, per il Governo non cambierà niente: le camicie verdi viaggiano in doppia cifra (10,2%) anche se in Veneto non sono riuscite a scavalcare il Pdl che rimane il primo partito. Una magra consolazione per Berlusconi, il cui silenzio fotografa meglio delle dichiarazioni di rito, la delusione del Pdl: lo sfondamento oltre il 40% non c’è stato, la frenata al 35,3% è tutta colpa dell’astensionismo, si giustificano nel centro-destra.
Il mancato sfondamento di Berlusconi fa tirare un sospiro di sollievo a Franceschini che però non può certo gioire per l’emorragia di voti che continua ad affliggere il Partito Democratico e che a livello europeo sancisce la crisi dei socialisti.
Di Pietro si gode il grande balzo dell’Idv che raggiunge l’8% dei consensi, in larga parte raccolti proprio tra gli elettori delusi dal Pd.
L’Udc di Casini tiene e il 6,5% ottenuto gonfia d’orgoglio i centristi che considerano il bipartitismo perfetto un’eresia politica bocciata dagli italiani.