Fabio Fazio, Salvini lo boicotta. Foa: “Stipendio troppo alto”. M5s: “Tagliamo anche Vespa”

Fabio Fazio, Salvini lo boicotta. Foa: "Stipendio troppo alto". M5s: "Tagliamo anche Vespa"
Fabio Fazio, Salvini lo boicotta. Foa: “Stipendio troppo alto”. M5s: “Tagliamo anche Vespa”

ROMA – Nuovo affondo incrociato su Fabio Fazio. Il primo a sferrare l’attacco è Matteo Salvini che in comizio a Foligno lancia il boicottaggio: “Ci sarà un buco di tre quarti d’ora perché mi sono rifiutato di andare da Fazio”, dice mentre il suo partito annuncia che “nessun esponente della Lega sarà suo ospite finché non sarà tagliato il vergognoso stipendio milionario del fazioso conduttore”. Quindi è la volta del presidente Rai, Marcello Foa, che dal Festival della Tv di Dogliani, certifica che il compenso di Fazio è “molto elevato, al di sopra di qualunque valutazione di merito sugli ascolti”. E aggiunge, “nella Rai del cambiamento, rispettosa del canone pubblico, è chiaro che, per quanto vincolato da un contratto che la Rai naturalmente deve rispettare, si pone un problema di opportunità”.

Dall’altro ramo del governo, è Gianluigi Paragone, capogruppo M5s in Vigilanza Rai, a rilanciare: “Tagliare i super-stipendi in Rai è una battaglia che portiamo avanti praticamente da sempre, Fazio sicuramente ma anche Bruno Vespa”, replica. Mentre il deputato Pd Filippo Sensi, ex portavoce dei premier Renzi e Gentiloni, parla di “una spudorata, intollerabile intimidazione della Lega a Fazio. In linea con i suoi alleati di governo”.

A Dogliani Foa spiega che del caso Fazio si sta occupando l’amministratore delegato Fabrizio Salini, ma ricorda che la trasmissione Che tempo che fa “va in onda da 16 anni, non ha più quella carica innovativa che forse aveva all’inizio e non ha portato aumento degli ascolti a Rai1”. Replica il senatore Pd Francesco Verducci, della Commissione Vigilanza Rai: “Salvini dà la linea, e Foa esegue. Peccato che l’innovazione che Foa sta portando avanti su mandato di Salvini stia sfasciando la Rai. Che tempo che fa è un ottimo esempio di servizio pubblico e incontra il favore del pubblico”.

Il tutto mentre al centro delle polemiche resta il caso del servizio dedicato alla commemorazione di Predappio che ha portato alle dimissioni del caporedattore della Tgr Emilia Romagna, Antonio Farnè. Daniela Santanché, candidata alle europee con Fratelli d’Italia, chiede “come mai a pagare sia solo il giornalista della Tgr che si è dimesso mentre a livello nazionale Rainews può mandare in onda lo stesso servizio e non succede nulla?”.

Le verifiche in corso a Viale Mazzini si allargano in realtà anche a Rainews: l’ad Fabrizio Salini ha chiesto una relazione al direttore Antonio Di Bella. Il Cdr della testata parla di “errore – dovuto a svista e non certo a una scelta editoriale – tempestivamente segnalato alla direzione. Il direttore ha ribadito il profilo antifascista della testata”.

“E’ una notizia che in un giornale vale 30-40 righe, in un telegiornale locale un servizio da 10-20 secondi. In questo caso c’è stato un eccesso di copertura, troppo spazio, una sproporzione. C’è stato un errore”, commenta il presidente della Rai. (Fonte: Ansa)

Gestione cookie