Fabrizio Barca a telefono col finto Vendola: “Renzi irresponsabile, solo slogan”

di redazione Blitz
Pubblicato il 17 Febbraio 2014 - 19:56 OLTRE 6 MESI FA
Fabrizio Barca a telefono col finto Vendola: "Renzi irresponsabile, solo slogan"

Fabrizio Barca

ROMA – “Non amo gli assalti. Sono sotto pressione, Nichi, una pressione che è crescente… Ma io non ci penso proprio, tanto per essere chiaro, ma proprio proprio!”. Parla così uno sprovveduto Fabrizio Barca, ex ministro Pd, caduto vittima di uno scherzo architettato da La Zanzara su Radio 24 [Per ascoltare la puntata clicca qui]. Al telefono con un finto Nichi Vendola che gli chiedeva informazioni sulle voci che lo vogliono prossimo ministro dell’Economia, Barca confida di aver già declinato nonostante le continue pressioni di Carlo de Benedetti, proprietario del gruppo Espresso. E su Renzi parla a ruota libera: irresponsabile, solo slogan, senza un’idea, ecc..

“Ho parlato con Graziano (Del Rio, ndr) e pensavo 48 ore fa di averla stoppata questa cosa. Se fallisce anche questa è un disastro, però non possono pretendere che le persone facciano violenza ai propri metodi, ai propri pensieri, alla propria cultura. Quindi sono stato proprio chiarissimo, evitiamo che nasca una cosa alla quale vengo forzato”, ha aggiunto Barca nell’audio pubblicato sul sito del Sole24Ore.

“Poi – prosegue Barca – è iniziata la sarabanda del patron della Repubblica che continua… Lui non si rende conto che io più vedo un imprenditore dietro un’operazione politica, più ho conferma di tutte le mie preoccupazioni. Un imprenditore che si fa sentire”.

Ma di chi parli?, chiede il finto Vendola:

“Del padrone della Repubblica, con un forcing diretto di sms, attraverso un suo giornalista, con una cosa che hanno lanciato sul sito <chi vorresti come ministro dell’Economia> dove ho metà dei consensi. Questi sono i metodi. Legittimi, per carità. Questo è il modo di forzare, di scegliere, di discutere. Non una volta chiedendomi: ma se lo fai cosa fai? Se io dico che voglio fare una patrimoniale da 400 miliardi di euro, cosa che secondo me va fatta, tu cosa rispondi? Mi dici che va bene?”.

La replica di De Benedetti non si fa attendere. Si legge in una nota :

“Da molti anni conosco e stimo Fabrizio Barca. Sempre che siano vere le dichiarazioni attribuitegli, rimango sbalordito. Non lo vedo, non lo sento e non scambiamo messaggi da diverso tempo. Non capisco pertanto da chi abbia ricevuto queste presunte pressioni a fare il ministro dell’Economia, certamente non da me. Non mi occupo di nomine politiche perché non è il mio mestiere. Ho sempre rispettato l’autonomia della politica”.

Mi sembra fantapolitica, dice ancora al telefono il finto Vendola.

“Nichi – prosegue Barca – è una cosa” dove “non c’è un’idea, c’è un livello di avventurismo. Non essendoci un’idea, siamo agli slogan. Questo mi rattrista, sto male, sono preoccupatissimo perché vedo uno sfarinamento veramente impressionante”.

Dunque hai rifiutato, insiste il finto Vendola:

“Ho rifiutato secco. Ieri ho dovuto scrivere un messaggio. Attraverso la Annunziata mi è arrivato un messaggio: ma se ti chiama il presidente? Ho dovuto mandare un sms scritto così: ‘vi prego di non farmi arrivare nessuna telefonata’”.

“Sono colpito – dice ancora Barca – dall’insistenza, il segno della loro confusione e disperazione. E poi in tutto questo ovviamente io dovrei essere quello tuo e ovviamente c’è pure la copertura a sinistra. Sono fuori, sono fuori di testa!”.

Ma Matteo ti ha detto qualcosa in particolare?, chiede “Vendola”:

“No, lui no. Tutto questo non capendo neanche le persone. Se mi chiami, vengo, ci vediamo mezz’ora, ti spiego in cinque minuti e ti do anche qualche consiglio perché io sono fatto così. No, invece tutto questo attraverso terzi, quarti, quinti, un imprenditore…”.

Il finto Vendola accenna poi a ‘questo governo con i diversamente berlusconiani’. E Barca replica:

“Certo, certo, cosa è cambiato?”. “E poi non si ha idea entrando dentro cosa fai. C’è anche una questione di rapporti di fiducia”. In che senso, incalza Vendola. “C’è una cosa – dice Barca – che si chiama umanità. Io penso che in tutta questa vicenda oltre alla irresponsabilità politica, ci sia anche un elemento disumanizzante. Cioè, il metodo è contenuto… Tutto questo è avvenuto con irresponsabilità e dei modi, con un livello di personalismo, con un passaggio all’io…”.