Farefuturo attacca: “Berlusconi invoca sobrietà, ma lui?”

Pubblicato il 23 Novembre 2010 - 19:29 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

”Questa volta l’invito a ritrovare la ‘sobrietà’ e il ‘senso dello Stato’ giunge dal capo del governo. Nulla di strano, se il capo del governo non fosse, attualmente, Silvio Berlusconi. Il quale ha, legittimamente (e con buoni risultati elettorali, peraltro), scelto per la sua avventura politica una strada tutt’altro che ‘sobria’, tutt’altro che ‘austera’, tutt’altro che ‘immune dal personalismo’ e da ‘esibizionismi’ vari. Adottando piuttosto, come marchio della sua discesa in campo, il carisma personale e l’edonismo, la ‘bellezza’ e l’ostentazione, con uno stile poco istituzionale e molto televisivo”. Così Ffwebmagazine (www.ffwebmagazine.it), periodico online della Fondazione Farefuturo, commenta le parole del presidente del Consiglio che ha invocato più “sobrietà”.

”Tra belle donne e case da sogno – scrive Federico Brusadelli -, culto della personalità e potenza mediatica, Silvio Berlusconi ha costruito la sua mitologia e l’ha venduta agli italiani, nel tentativo culturale prima che politico di plasmare su di sé la fisionomia di un’intera nazione. Ha creato e distrutto partiti, ha divorato i suoi delfini, ha estromesso il dissenso, ha imbastito polemiche attorno ai suoi fantasmi personali e ha innestato il dibattito pubblico sui suoi (talvolta reali) problemi privati”.

”Ecco perché – continua l’articolo – questo richiamo non sfugge al rischio dell’involontaria ironia. O quanto meno del ‘fuori luogo’. Si chieda piuttosto, il presidente Berlusconi, quanta parte della degenerazione del dibattito politico (della sua trasformazione in ‘cinepanettone’, come ha sottolineato qualcuno) cui assistiamo negli ultimi tempi, sia sua responsabilità diretta. Si chieda quanto hanno influito i cesarismi e i probiviri, ma anche i vulcani finti, le barzellette e le feste danzanti, su quello che sta succedendo in questo paese. Perché di ‘sobrietà’ finora se n’è vista poca. Ma – conclude Ffwebmagazine – non è mai troppo tardi”.