Federalismo, Bossi: “C’è un solo ministro e sono io”

Pubblicato il 20 Giugno 2010 - 13:53 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi

Riendica il suo ruolo di ministro per il federalismo, il suo ruolo cardine nella lotta per ottenere cioè che la Lega vuole. Umberto Bossi, da Pontida, lo mette in chiaro a tutti. A Berlusconi, a Fini, a tutta la maggioranza, il governo e al nuovo ministro Aldo Brancher: di ministro per l’attuazione del federalismo ce n’è uno, ed è lui: il Senatur.

“C’é un solo ministro per il federalismo e sono io”ha detto Umberto Bossi aprendo il comizio a Pontida, precisando che non è vero che gli sono state tolte le deleghe con la nomina di Aldo Brancher a ministro per l’attuazione del federalismo. “Per il federalismo – ha aggiunto – la coppia è sempre quella, io e Calderoli. Con Aldo Brancher non è cambiato nulla, si è passati dal federalismo al decentramento”.

Per il Senatur “è necessario spostare da Roma i ministeri”. Bossi ha ricordato che anche in Italia, con il federalismo, é necessario decentrare come accaduto a Londra e in Francia: “noi siamo il Paese più centralista del mondo”. Bossi ha quindi ricordato: “spostare i ministeri significa spostare anche migliaia di posti di lavoro che adesso sono tutti a Roma”.

“So quanti di voi sono pronti a battersi, anche milioni, ma io ho scelto la strada pacifica rispetto a quella del fucile” ha detto Umberto Bossi rispondendo ai leghisti che durante il suo comizio hanno gridato “secessione, secessione”. “La lotta della Lega – ha assicurato Bossi – non finirà fino a quando la Padania non sarà libera”.