Federalismo: la bicamerale approva il primo dei decreti, il Pd si è astenuto

Pubblicato il 19 Maggio 2010 - 14:57 OLTRE 6 MESI FA
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Umberto Bossi

La commissione bicamerale per il federalismo fiscale ha approvato il primo dei decreti attuativi della riforma, quello sul federalismo demaniale. Il decreto, cioè, che appronta le linee generali per regolare il trasferimento dei beni demaniali dallo Stato agli enti locali. Beni come spiagge, laghi, fiumi, caserme.

Umberto Bossi martedì si era detto preoccupato sui tempi e sulla realizzazione del federalismo fiscale, oggi plaude invece al voto che ha visto, tra l’altro, un’unità di intenti tra la maggioranza e l’Idv. “E’ una tappa molto importate”, ha detto il Senatur. Il testo infatti domani, 20 maggio, approderà in Consiglio dei Ministri per il via libera finale.

Quello di oggi nella bicamerale  è stato un sì in parte bipartisan, come aveva auspicato il leader del Carroccio. Hanno votato compatti a favore, infatti, Pdl e Lega ma anche l’Idv. L’intesa tra il partito di Di Pietro e il governo era già stata anticipata in giornata da una conferenza stampa congiunta tra l’ex pm e il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli. Un incontro con la stampa allestito proprio per annunciare la comunione di intenti.

Alla votazione nella bicamerale, però, il Pd di Bersani ha preferito astenersi e un no netto è arrivato dall’Udc e dall’Api, movimento di Francesco Rutelli. Se, quindi, questo voto registra un accordo tra Idv e governo, sancisce anche una rottura tra le diverse anime dell’opposizione. Una divisione di posizioni e di voti che si potrebbe riproporre anche a inizio giugno, quando sarà pronto il secondo decreto legislativo sul federalismo fiscale, quello sulle entrate.

Il testo. Tra le osservazioni, la commissione chiede al governo di “predisporre nei tempi più brevi consentiti l’elenco dei beni da trasferire e di comunicare alle Camere”, anche insieme alla relazione prevista dalla legge sul federalismo fiscale, “le minori spese stimate conseguenti all’attribuzione dei beni” previsti dal provvedimento. Come condizioni si afferma che non dovranno essere trasferiti beni pubblici agli enti locali in dissesto. Altro vincolo posto è che le risorse derivanti dalla vendita di questi beni vadano a riduzione del debito e, in sua assenza, solo a copertura di spese per investimenti e non per la spesa corrente.

La ripartizione fra stato ed enti è fissata al 25% e 75 per cento. La commissione ritiene poi che alle spese per la gestione e manutenzione dei beni trasferiti non si debbano applicare i vincoli relativi al patto di stabilità interno entro il limite degli oneri già sostenuti dallo stato. Infine, la commissione bilancio ritiene che l’alienazione degli immobili debba avvenire “previa attestazione della congruità del valore” del bene da parte dell’agenzia deldemanio o dell’agenzia del territorio, da rilasciare entro 30 giorni dalla richiesta.

Umberto Bossi. Il leader della Lega Umberto Bossi uscendo dalla commissione bicamerale si è detto soddisfatto. “Quando ci sono cose importanti e sentite – ha affermato parlando del vo6to favorevole dell’Idv – i partiti si schierano dalla parte della gente”.

Il Senatur risponde affermativamente anche quando gli viene chiesto se a questo punto il federalismo è partito e a chi gli chiede se dopo questa storica tappa guardi già al futuro, Bossi replica: “cominciamo a goderci il presente, il mondo va avanti, ma la tappa di oggi è molto importante”.