Federalismo: il Terzo polo e il Pd pronti al ‘no’, ma la Lega tratta

Pubblicato il 20 Gennaio 2011 - 22:27 OLTRE 6 MESI FA

Umberto Bossi e Giulio Tremonti

La Lega ci vuole provare fino all’ultimo. La riforma della vita, il federalismo, va portata a casa a tutti i costi. E dunque, di fronte al Terzo Polo e al Pd che si sganciano e all’Anci che boccia il decreto sul fisco municipale il Carroccio non demorde e prova a trattare aprendo ad una ‘mini’ proroga sul federalismo municipale: ”su quello si può fare”, dice in serata il leader leghista, Umberto Bossi. Il ministro Calderoli va da Tremonti e incassa una piccola apertura, con il titolare del Tesoro che assicura che prosegue il confronto con i sindaci e che è ”assolutamente positivo”.

Il tutto dopo una giornata convulsa con le opposizioni che si sganciano quasi definitivamente sulla riforma, lasciando aperto solo un piccolissimo spiraglio, quello, appunto, nel quale si infila il ministro della Semplificazione che non vuole lasciare nulla di intentato. Se poi la riforma dovesse naufragare, come ha ribadito ancora una volta Umberto Bossi, ”si va a votare”. Con una campagna elettorale già pronta per la Lega contro chi non ha voluto riformare il Paese con la rivoluzione federalista. Fatto sta che la strada per la devolution oggi sembra un po’ più in salita.

”Il testo sul federalismo – dice il Terzo Polo affidandosi alla voce del senatore Mario Baldassarri, uomo simbolo del voto in bilico nella bicamerale – così com’è non ci piace pertanto domani presenteremo un emendamento al milleproroghe per allungare i tempi della delega. Se ce lo bocceranno voteremo no”. Serve più tempo per valutare tutta la riforma e il decreto che è in discussione in bicamerale, dice anche il Pd che chiede qualche giorno di proroga.

”Un decreto già negativo – va all’attacco il leader del Pd Pier Luigi Bersani – ci è stato proposto in modo totalmente stravolto, peggio di quello di prima. O loro rinviano e discutiamo o votiamo contro”. Ed è sonora bocciatura del decreto anche da parte dei più diretti interessati, i sindaci. Il testo ”cosi’ non va” dice senza mezzi termini il presidente dell’Anci Sergio Chiamparino prima di incontrare, nel pomeriggio, Calderoli e La Loggia. Ma di fronte al fuoco di fila di opposizioni e sindaci, la Lega non sembra demordere e, quantomeno per non ritrovarsi il cerino in mano, prova ad avviare una trattativa. Calderoli in commissione apre a qualche giorno in piu’ di approfondimento tecnico sul provvedimento, come chiesto dalle opposizioni, a patto che non sia un modo per allungare i tempi. Lo proporrà domani in Consiglio dei ministri e, una volta ottenuto, avrà gioco facile a ribadire di aver fatto di tutto pur di portare a casa la riforma.

Il ministro leghista vede anche Tremonti e ottiene un’apertura sul fronte dell’Anci. Certo, se il federalismo in questi giorni non dovesse passare, la linea, ha ribadito il Senatur anche oggi è quella del voto. Terzo Polo e Pd dopo aver ributtato la palla nel campo avversario, comunque, domani proveranno a concordare anche una strategia comune sul fronte degli emendamenti al testo in una riunione che si terrà in tarda mattinata. Alle 18 scade il termine per le proposte di modifica, poi, la commissione tornerà a riunirsi martedì prossimo.