Feltri: “Berlusconi? È finita. Io sarei scappato quando ancora avevo il passaporto”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Agosto 2013 - 10:23 OLTRE 6 MESI FA
Feltri: "Berlusconi? È finita. Io sarei scappato quando ancora avevo il passaporto"

Vittorio Feltri, editorialista del Giornale, fondatore di Libero (LaPresse)

ROMA – “Questa volta per Berlusconi credo sia davvero finita”: a parlare è Vittorio Feltri, editorialista del Giornale, fondatore di Libero, intervistato da Beatrice Borromeo per il Fatto Quotidiano.

Feltri –  non di rado negli ultimi tempi critico con Berlusconi – passa in rassegna tutte le ipotesi, senza trovare una via d’uscita: non la grazia di Napolitano, perché Berlusconi non la chiederebbe mai. Non l’amnistia, perché non ci sarebbe maggioranza in Parlamento. Non il voto dello stesso Parlamento contro il decadimento di Berlusconi da senatore perché la gran parte dei parlamentari “non si lascerebbe sfuggire l’occasione per togliersi definitivamente dai piedi il nemico di sempre”. Neanche la minaccia di far cadere il governo regge:

“Napolitano non ha nessuna intenzione di sciogliere le Camere: tenterebbe di fare un altro governo, magari basato su 5 punti programmatici – giusto per trovare un pretesto – a cui aderirebbero anche i Cinque stelle. E poi nel Pdl, che in questo periodo di sbandamento non riesce a ricompattarsi, ci sarebbe sicuramente una parte di parlamentari che, facendo appello al solito senso di responsabilità, aderirebbe a un Letta bis”.

Quindi Feltri, come del resto Giampaolo Pansa che lo ha scritto in un fondo su Libero domenica 18 agosto, pensa che Berlusconi è in trappola:

“Capisco la tigna di Berlusconi, sul piano emotivo, umano, psicologico: ma concretamente non lo porterà da nessuna parte. Sarò anche pessimista, ma questa volta credo sia davvero finita […] Lui resterà convinto fino alla fine di poter trovare una scappatoia, ma io non la vedo”.

Quanto all’ipotesi di una successione dinastica, ovvero che Marina Berlusconi diventi il nuovo leader del centrodestra,

“non credo che questa via darebbe molto sollievo al padre: lui vuole fare tutto personalmente, come ha dimostrato negli ultimi vent’anni. Non ha mai delegato nulla, e quando proprio ha dovuto ha scelto Alfano, che è tutto dire. Magari con Marina farebbe meno fatica, ma oltre al fatto che lei non ha mai fatto politica, c’è anche la questione delle aziende, che in famiglia hanno un bel peso”

Secondo Feltri, Berlusconi non ha ancora messo a fuoco quello che gli succederà nel suo futuro prossimo di condannato:

“Il problema di queste esperienze tremende è che finché non succedono davvero non si riesce a valutarle a pieno. Ricordo Sallusti: prima di essere arrestato non era entrato psicologicamente nel ruolo del detenuto. Vale anche per Berlusconi. Ma dopo tre giorni ai domiciliari uno impazzisce. […] Per ora è il supporto popolare a prevenire la disperazione, ma non credo che Berlusconi veda le cose chiaramente. Infatti cambia idea, e umore, ogni due giorni”.

Insomma Feltri, nei panni di Berlusconi, avrebbe fatto solo una cosa:

“Sarei scappato quando ancora avevo il passaporto“.

Quando nel maggio 1994 Bettino Craxi scappò dall’Italia, varcando il confine in direzione Hammamet, il passaporto lo aveva ancora.