Feltri: “Berlusconi? Si prepara a giocare un tiro clamoroso a Fini”

Pubblicato il 14 Novembre 2010 - 10:45 OLTRE 6 MESI FA

Vittorio Feltri

Per Vittorio Feltri il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ancora qualche freccia nel suo arco e si prepara a giocare un brutto tiro a Gianfranco Fini. Intervistato dal Corriere della Sera Feltri spiega: ”Credo proprio che qualcuno abbia lavorato per trovare un certo numero di parlamentari, per giocare un tiro clamoroso a Fini e vanificare le sue manovre. L’importante per il Cavaliere è  evitare il governo tecnico. Certo, prima o poi si va a votare, e secondo me rivince lui”.

Quanto a possibili premier alternativi, il giornalista sostiene che  ”affidare la guida del governo a Tremonti sarebbe una cosa intelligente, ma lui non pare che sia disponibile”. ”Non c’è dubbio che Berlusconi abbia perso qualche colpo”, spiega Feltri che aggiunge:  ”Tanta gente si è stancata delle sue questioni sessuali. Nessuno lo condanna dal punto di vista morale: è la ripetitività a stancare, a spingere alcuni berlusconiani nell’area degli incerti. Ma in tre mesi di campagna elettorale li riporterà all’ovile”.

Con questa legge elettorale, argomenta Feltri, ”o voti Berlusconi o voti Bersani. E non mi immagino un berlusconiano folgorato da Bersani, come non mi immagino un elettore che di notte si sveglia di soprassalto pensando a Casini. Rutelli – prosegue – mi è simpatico, ma vale lo 0,8%. Quanto a Fini, ormai è il più antiberlusconiano di tutti: a destra non prenderà un voto”.

Montezemolo, infine, ”non si farà intruppare tra i vecchi arnesi del centro, perché sa che con il 16% non si vincono le elezioni”. Con il presidente della Camera, dice Feltri, ”amici comuni avevano organizzato un incontro verso Ferragosto. Poi lui lo fece saltare, disse che doveva riflettere. Con lui ci conosciamo bene da tempo. La rottura non è avvenuta su Montecarlo – spiega – ma prima, quando intuii che flirtava con la sinistra e si preparava a sfasciare tutto. Non me la perdonò”.

Con Berlusconi ”non abbiamo quel feeling che si trasforma in una sorta di amicizia-complicita”’, aggiunge. ”Ad Arcore sono stato 5 o 6 volte in tutto, e sempre di giorno. Lui non mi ha mai chiesto nulla, ne’ io gli ho mai chiesto il permesso di scrivere qualcosa”.