Feltri rincara la dose: “Non mi pento di niente”. Duro Bagnasco: “Disgustoso attacco a Boffo”

Pubblicato il 29 Agosto 2009 - 11:21 OLTRE 6 MESI FA

Vittorio Feltri

Arriva, il giorno dopo l’inizio della “guerra” tra Il Giornale di Vittorio Feltri e il direttore dell’Avvenire Dino Boffo, la replica di Feltri. Una replica che non aggiunge niente di nuovo alla vicenda, se non il rincaro da parte dell’ex direttore di Libero della veridicità delle sue parole sul conto di Boffo e il voler sottolineare di non essere pentito di niente.

Il Cardinal Angelo Bagnasco

Il Vaticano, per conto suo, va al contrattacco difendendo l’onore di Boffo e il Cardinal Bagnasco alza l’asticella dell’indulgenza. «L’attacco che è  stato fatto al dott. Boffo direttore di Avvenire è un fatto disgustoso e molto grave», queste le dure parole che l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, ha dedicato alla vicenda prima di celebrare la messa per la festa del santuario della Madonna della Guardia.

«I nemici del Giornale si sono scatenati – scrive invece Feltri nell’editoriale di sabato –  Non hanno gradito gli articoli che abbiamo pubblicato ieri su Dino Boffo, direttore dell’Avvenire (quotidiano dei vescovi italiani) e capofila dei moralisti impegnati a lanciare anatemi contro Silvio Berlusconi per le sue vicende private. Sono piovute su di noi critiche aspre e in alcuni casi violente. Quel Feltri – grida scandalizzato Boffo – è un killer. Tuttavia non ha smentito una riga di quanto scritto; già, non poteva farlo, perchè la notizia che lo riguarda è vera, e purtroppo per lui non è una sciocchezza irrilevante».

«Detto questo – prosegue Feltri –  nessuno, tantomeno al Giornale, si sarebbe occupato di una cosa simile se lui, il Principe dei moralisti, non avesse fatto certe prediche dal pulpito del foglio Cei per condannare le presunte dissolutezze del Cavaliere».

«Sono pronto a rispondere di quanto abbiamo pubblicato – conclude nell’editoriale Feltri – nella consapevolezza che fornire informazioni e commentarle è nostro dovere. Aggiungo che non sono affatto pentito di aver divulgato la notizia su Boffo e, in una circostanza analoga, il mio atteggiamento non cambierebbe di una virgola. Abbiamo la certezza che questa faccenda non finirà qui».