Venezia: all’esordiente Michelle Bonev un saluto di Berlusconi e un premio, consegnato da due ministri, un sottosegretario e una deputata Pdl

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 3 Settembre 2010 - 19:51| Aggiornato il 17 Ottobre 2013 OLTRE 6 MESI FA

E’ lo stesso film per il quale la Bonev nel 2008 ha chiesto un finanziamento al Ministero dei Beni Culturali per le opere prime, ma gli sarebbe stato rifiutato, con queste motivazioni: “Difficile immaginare un progetto più tinto d’autobiografia dell’esordio dietro la m.d.p. della Bonev, che dopo aver ridotto un suo romanzo, si espone anche davanti all’obiettivo praticamente nella parte di se stessa. La scommessa è rischiosa: ne esce una sorta di confessione pubblica, autoritratto per schizzi di una vita e di una famiglia ad alto tasso di sentimentalismo che non evita di fare della sua protagonista (lei) un personaggio edificante. Un budget sovradimensionato e fuori dallo spirito delle opere prime concorre nell’insieme ad iscrivere questo progetto di coproduzione tra i non eletti in quanto superato da altri più meritevoli”.

Eppure a Venezia c’è arrivato, ed è stato anche premiato. Non solo. Il progetto aveva ottenuto, oltre alla coproduzione di Rai Cinema e il sostegno del Centro nazionale bulgaro di cinematografia, anche il patrocinio dello stesso Mibac, cioè dei Beni Culturali che solo due anni prima avevano stroncato “Goodbye Mama”. Alla premiazione, in un’affollata Sala Pasinetti, Sandro Bondi non c’era.

Mancava lui, ma c’era un parterre de roi. A consegnare il premio oltre alla deputata Pdl Deborah Bergamini, ideatrice del riconoscimento, il ministro della Cultura bulgaro, Vezhdi Rashidov, nonchè i ministri italiani Giancarlo Galan, Politiche agricole, e Mara Carfagna, Pari opportunità, che si è detta onorata di presenziare alla proiezione di un film sui diritti delle donne: “Michelle Bonev dimostra con la sua opera che si possono abbattere tante barriere – ha detto la Carfagna – Goodbye Mama tratta infatti un tema scottante come la violenza sulle donne in modo molto coraggioso”.

Qualcuno ricorderà che il nome della Bonev anche per altre ragioni. Comparve nelle intercettazioni sull’ex direttore della Rai, Agostino Saccà, nel 2008. Quelle stesse intercettazioni in cui era incappato anche Silvio Berlusconi e in cui il premier chiedeva a un dirigente dell’azienda concorrente (la Rai) quale era Saccà, di far lavorare alcune attrici a lui vicine. Singolare che sempre Berlusconi abbia chiamato il ministro Galan per sincerarsi che portasse il suo “caloroso saluto” all’attrice e regista bulgara.

A raccontarlo è stato lo stesso Galan arrivando sul tappeto rosso di Venezia. ”Quando ieri Silvio Berlusconi mi ha chiamato per sincerarsi della mia presenza oggi – ha detto il ministro dell’Agricoltura – mi ha dato un incarico preciso, salutare con calore e affetto Michelle Bonev, ed è quello che faccio in questo momento, con tutta la passione di cui sono capace”.