Fiat, Scajola rivela: “Sette proposte per il futuro di Termini Imerese”

Pubblicato il 29 Gennaio 2010 - 17:49 OLTRE 6 MESI FA

Claudio Scajola

Ci sono sette proposte per il futuro dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, durante la riunione in corso al ministero sulla vicenda Fiat.

«Sinora abbiamo valutato sette proposte per il futuro di Termini Imerese – ha detto Scajola – ma abbiamo ancora motivi di riserbo per valutare l’effettiva consistenza di queste proposte». Per il ministro, infatti, è necessario «definire quale sia l’apporto Fiat e solo dopo portarle all’attenzione di questo tavolo».

Sulla vicenda il ministro Scajola ha espresso un parere contrario rispetto ad Emma Marcegaglia: secondo il presidente di Confindustria lo stabilimento «non sta in piedi» e dunque «dopo il 2011 la Fiat di Termini Imerese non potrà essere ancora là».

Scajola, come aveva detto già precedentemente, ha detto che il governo si sforzerà per trovare una soluzione insieme all’azienda. «Il governo intende agevolare l’attività della Fiat – ha detto il ministro – gruppo che resta un asse fondamentale per il Paese».

«Il governo – ha ribadito il ministro – vuole accompagnare il percorso degli incentivi con il contributo delle forze sociali, per tornare presto a condizioni di mercato». Il governo ritiene tuttavia «inopportuno l’annuncio della cassa integrazione, che testimonia la difficoltà di collaborazione da parte della Fiat».

Al tavolo di confronto convocato dal ministro Claudio Scajola al ministero dello Sviluppo economico partecipano: Paolo Rebaudengo, responsabile delle Relazioni istituzionali della Fiat, Pasquale Viespoli, sottosegretario al Ministero del Lavoro, Raffaele Lombardo, governatore della Regione Sicilia, Ivan Lo Bello, il presidente di Confindustria Sicilia, Raffaele Bonanni della Cisl, Guglielmo Epifani della Cgil, e Luigi Angeletti della Uil.