Tra una fiction e la politica: ritratto del “trasformista” Luca Barbareschi

Pubblicato il 2 Febbraio 2011 - 14:51 OLTRE 6 MESI FA

Luca Barbareschi

ROMA – In Parlamento è giallo sul suo cambio di casacca da Fli ai “Responsabili”. Intanto il 7 febbraio andrà in onda in prima tv su RaiTre il suo ultimo film che si intitola, guarda i casi, “Il Trasformista”. Ma chi è davvero Luca Barbareschi?

Proviamo a tratteggiare il personaggio attraverso la descrizione che ne fa Roberto Zichitella sul ‘Riformista’. Attore, regista, ha lavorato sia nel cinema che a teatro e in tv. In totale ha preso parte in una trentina di film, ottanta sceneggiati televisivi e una ventina di varietà in tv. Poi nel 2008, pur non abbandonando la sua carriera artistica, è stato eletto deputato in Sardegna con il Pdl di Silvio Berlusconi.

Barbareschi non era però nuovo alla politica visto che lui stesso si definisce un socialista di quelli “di ferro”: “A differenza di altri mi sono dichiarato socialista fino all’ultimo giorno di vita di Bettino Craxi”, dice.

Una grande passione per la politica oltre che per la recitazione dunque, ma un amore destinato a creare polemiche e polveroni. Passa, infatti, solo un anno dalla sua elezione in Parlamento, che già Barbareschi fa discutere perché si scopre che è uno dei più assenteisti in Aula con il 52, 3 % di assenze. La stampa lo bastona, lui si giustifica dicendo che si deve dedicare ad altre cose se no non ce la fa ad arrivare a fine mese.

I riflettori “politici” su di lui non si spengono. Si riaccendono con più vigore quando racconta di aver subito delle violenze sessuali quando in adolescenza. O quando se ne esce dicendo: “An in Rai ha portato solo mignotte”. O ancora quando durante una trasmissione in diretta su RaiTre si dichiara favorevole alle unione e alle adozioni omosessuali e riceve un richiamo formale dal partito.