Più soldi ai partiti? La proposta di Sposetti (ex tesoriere Ds) bocciata dal Pd

Pubblicato il 13 Aprile 2011 - 09:26 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La proposta di raddoppiare il finanziamento dei partiti, partorita dall’ex tesoriere dei Ds Ugo Sposetti, trova contrari molti esponenti del Pd e del centrosinistra in generale: come ha scritto Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera, anche il segretario Pier Luigi Bersani sarebbe critico su questa ipotesi.

Infatti, sarebbe il ragionamento di Bersani, secondo quanto spiegato dalla Meli, “non è il momento opportuno per un’iniziativa del genere perché si è in prossimità del voto, ma non solo per quello”. Sarebbero altre, secondo la giornalista del Corriere, le questioni prioritarie all’interno del Pd: “C’è il caso Sicilia, dove il governatore Raffaele Lombardo, che gode dell’appoggio del Pd, è al centro di una brutta vicenda giudiziaria. E c’è lo scandalo del cosiddetto Madoff dei Parioli che vede coinvolti alcuni esponenti del partito. Primo tra tutti il portavoce di Dario Franceschini, Piero Martino”.

La bocciatura della proposta di Sposetti trova concordi varie correnti all’interno del partito, come ha evidenziato la Meli: “E infatti — spiega Franceschini a un compagno di partito — finirà nel cassetto, ecco dove finirà. Non è una cosa sensata proporre un aumento dei finanziamenti ai partiti in questo clima” . I veltroniani sono contrarissimi a questo provvedimento (il solo Touadì ha sottoscritto il testo scritto dall’ex tesoriere ds, ma a quanto pare è in procinto di ritirare la firma) e per questo hanno deciso di accelerare i tempi della presentazione della loro proposta di legge sulle primarie”.

E anche alcuni dei firmatari “bipartisan” della proposta avrebbero, sempre secondo la Meli, deciso di ritirare il proprio appoggio: “Luca Barbareschi ha fatto sapere di essersi sbagliato e ha annunciato che ritirerà la firma. Fa spallucce quando Augusto Di Stanislao, deputato dell’Italia dei Valori, tramite comunicato, dichiara che seguirà l’esempio di Barbareschi”.

Ma Sposetti, ha continuato la Meli, tira dritto perché “è convinto delle buoni ragioni della sua proposta che, oltre al capitolo riguardante il rimborso delle spese per le consultazioni elettorali e referendarie, prevede anche il finanziamento, da parte dello Stato, delle attività delle fondazioni politico culturali. «C’è troppa ipocrisia anche tra di noi— spiega l’ex tesoriere — e invece dovremmo pensare a come spiegare alla società civile che questa proposta di legge è utile, perché i partiti sono importanti, come si evince dall’articolo 49 della Costituzione»”.