Finanziamento pubblico ai partiti: meno “quote rosa”, meno soldi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Dicembre 2013 - 17:16 OLTRE 6 MESI FA
Finanziamento pubblico ai partiti: meno "quote rosa", meno soldi (LaPresse)

Finanziamento pubblico ai partiti: meno “quote rosa”, meno soldi (LaPresse)

ROMA – Meno quote rosa, meno soldi: queste le novità per i partiti contenute nel decreto del governo Letta col quale si cambia il finanziamento pubblico ai partiti, rendendolo volontario tramite un meccanismo del 2 per mille da indicare facoltativamente nella dichiarazione dei redditi.

Bene, chi metterà meno donne in lista per le elezioni politiche ed europee, prenderà meno soldi dallo Stato.

La soglia fissata è quella del 40% di “sesso meno rappresentato” in lista, finora quasi sempre le donne: ogni punto percentuale sotto quella quota comporterà per il partito “sessualmente scorretto” uno 0,5% di finanziamento pubblico in meno.

Questo il testo del comunicato del governo:

Parità di accesso alle cariche elettive. Per quanto riguarda la parità di accesso alle cariche elettive, il testo stabilisce che se nelle liste alle elezioni di Camera, Senato o Parlamento europeo, uno dei due sessi è rappresentato in misura inferiore al 40% le risorse spettanti al partito sono ridotte dello 0.5 per cento per ogni punto percentuale di differenza tra 40 e la percentuale dei candidati del sesso meno rappresentato (limite massimo complessivo del 10%). Sanzioni anche per quei partiti che non destinano il 10 per cento delle somme ad essi spettanti (destinazione volontario del 2 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche) ad iniziative volte ad accrescere la partecipazione attiva delle donne in politica”.