All’ipotesi di un terzo polo guidato da Gianfranco Fini, il ministro degli Esteri Franco Frattini risponde scettico: ”Credo che Fini rimarrà con noi, ma se ciò non accedesse non ci strapperemmo i capelli”.
Secondo il capo della Farnesina se il presidente della Camera desse vita al terzo polo ”farebbe un doppio errore: perderebbe la capacità che lui ha di rafforzare il Pdl e molta della credibilità che gli elettori gli avevano attribuito”.
Intervistato da Repubblica, Frattini difende il ddl intercettazioni. ”Se ulteriormente diluito, perdera’ la sua funzione di tutela della privacy”, sostiene. ”Siamo già sulla linea rossa, oltre la quale non ha senso andare”. Quanto alle obiezioni dei finiani, ”o durante i lavori in Senato non si era compreso cosa si stesse facendo, o c’e’ un puntiglio pregiudiziale”.
Sul caso Brancher ”la Lega ha commesso un errore: aver fatto credere che la nomina non fosse stata discussa, aver fatto ricadere le colpe su Berlusconi”, afferma il ministro.
”Chi non ha responsabilita’ primarie e’ Berlusconi, che voleva fare un gesto d’amicizia nei confronti della Lega e di Brancher ed è stato additato come il colpevole di un’operazione truffaldina”. In ogni caso, aggiunge, ”la maggioranza ha i numeri per rispondere alla mozione di sfiducia”. Frattini respinge l’ipotesi di un governo di larghe intese invocato da Casini: ”E’ l’unica soluzione che nessuno capirebbe. Cosa diversa sarebbe una collaborazione con l’Udc per le riforme, a partire da quella sulla giustizia”.