Un governo come il vino, “di decantazione”: Fini d’accordo con Veltroni e Pisanu. E Casini…

Pubblicato il 15 Aprile 2011 - 16:31 OLTRE 6 MESI FA

Beppe Pisanu (Lapresse)

ROMA – Il linguaggio della politica si è arricchito di una nuova formula, il governo di “decantazione”, che ha ottenuto in breve un insperato successo. Insperato perchè la formula è sì nuova ma la sostanza è un deja-vu. “Decantazione” rimanda al mondo del vino: periodo di pausa per respirare un’aria nuova, break necessario per poter arrivare a un governo “vero”, ossia quello scelto dagli elettori. La proposta l’hanno lanciata Beppe Pisanu (Pdl) e Walter Veltroni (Pd) dal Corriere della Sera e ha trovato l’approvazione dell’interlocutore implicito, Gianfranco Fini.

”L’ho trovata condivisibile dalla prima all’ultima parola”. Una promozione netta quella di Fini alla proposta nata principalmente per fare la riforma elettorale. Decantazione, transizione, unità nazionale. Le formule cambiano ma alla fine si avvitano tutte intorno alla stessa sostanza: un governo di larghe intese per la riforma elettorale e preparare il terreno a nuove elezioni. Non subito però perché nell’immediato la partita rischia di andare a favore di Berlusconi.

Walter Veltroni (Lapresse)

E’ ”necessario un periodo di decantazione, di rasserenamento del Paese”. ”Perciò un nuovo governo che nascesse da un ampio ed esauriente confronto parlamentare, potrebbe porre mano alle emergenze in corso, riformare la legge elettorale e consentire poi ai cittadini di scegliere tra proposte alternative di governo, proposte non ”contro” qualcuno ma ”per” l’Italia””, scrivono Pisanu e Veltroni nella lettera pubblicata dal Corriere della Sera.

Elezioni anticipate neanche a parlarne però: ”Noi paventiamo il rischio, in ragione del clima politico e della legge elettorale – affermano -,che esse si risolvano in uno scontro frontale dagli esiti imprevedibili e tra schieramenti costruiti più sulla contrapposizione che sulla proposta”. Questa, sintetizzata, la proposta di Pisanu e Veltroni. “Pienamente d’accordo, dalla prima all’ultima parola”, la risposta di Fini. Intesa, per ora a parole certo, ma almeno è un punto di partenza. Manca una risposta dall’altro interlocutore, Casini. Ma per trovarla non bisogna leggere dichiarazioni sull’Ansa o sfogliare il Corriere della Sera. Bisogna trasferirsi su Repubblica: intervista a tutta pagina al leader dell’Udc, cosa non usuale per il quotidiano. In sostanza Casini dice: “Dopo il processo breve è morta qualsiasi ipotesi di dialogo con la maggioranza”. Un implicito via libera alla “decantazione”?