Mentre Fini serra le file, Moffa lancia “l’opa” sui cattolici dubbiosi del progetto Fli

Pubblicato il 17 Dicembre 2010 - 20:41 OLTRE 6 MESI FA

Silvano Moffa

Gianfranco Fini serra le file dei futuristi. In un giro di contatti ottiene la garanzia che le sirene berlusconiane non attrarranno altri parlamentari di Futuro e libertà. Insidiati dalle ”lusinghe di Berlusconi”, in imbarazzo per l’offerta di alleanza del Pd e qualche perplessità per l’ingresso nel Terzo Polo, Fli si stringe attorno al suo leader.

Ma le voci di nuove defezioni interne non si attenuano. Anzi, a sorpresa, arriva “l’Opa” di Silvano Moffa sulla componente cattolica: l’ex leader delle colombe finiane esce allo scoperto e annuncia la nascita imminente di un nuovo gruppo parlamentare di ”responsabilità nazionale” che dovrebbe tentare di riportare sulla sponda del centrodestra i finiani dubbiosi sul progetto di Futuro e libertà. Ma i futuristi accusano direttamente il premier e il Pdl di mettere in atto ”operazioni mediatiche” per tentare di dividerli.

”Ormai è  finito il tempo dei falchi e delle colombe- sottolinea Fabio Granata alludendo a Silvano Moffa- perché ci siano liberati delle zavorre”. Il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio, intanto, chiarisce che il suo gruppo non ha nulla a che fare con quegli otto deputati, di cui parla Berlusconi, pronti a passare nella maggioranza. Mira invece a ”costruire un punto di riferimento parlamentare, anche trasversale, che unisca chi ha a cuore i temi etici, come la difesa della vita, e che allo stesso tempo chieda al governo di rilanciare l’economia”.

Moffa ha detto che ci lavorerà soltanto a partire da questo fine settimana, ”dopo le tensioni di questi giorni”, ma tra smentite e ‘no comment’ in Transatlantico si prova a stilare una lista dei ‘moffiani’, cercando soprattutto tra i futuristi. Vengono date per certe le adesioni di Maria Grazia Siliquini, Catia Polidori e Gianpiero Catone. In bilico, secondo fonti di maggioranza Pdl, sono Carmine Patarino, Egidio Digilio, Gianfranco Paglia, Giuseppe Consolo, Francesco Proietti Cosimi e Claudio Barbaro. Ma proprio quest’ultimo respinge con fermezza l’ipotesi: ”’Io lascio Fli? Solo quando Berlusconi diventerà presidente dell’Inter”, dice stizzito.

I sospetti di nuove ‘emorragie’ tiene Fli in allarme. D’altronde, lo stesso Fini ha riconosciuto che qualcuno potrebbe andar via. ”Il momento è importante”, perciò file serrate e stop alle ”dichiarazioni in libertà “, spiega Granata mettendo da parte la verve polemica, che in questi mesi gli è valsa non poche critiche, e allo stesso tempo rendendo l’idea delle tensioni che percorrono il gruppo futurista.

Al di là di Moffa, qualche disagio si avverte dopo l’invito di Bersani a formare ”una alleanza con il Terzo polo”. ”Alla proposta di un leader devono rispondere i leader”, taglia corto Granata. C’è poi la questione dei cattolici. Enzo Carra dell’Udc chiarisce che non intende ”trattare con Fli sui temi etici”. Immediata la replica di Benedetto Della Vedova che ricorda al collega centrista il suo recente passato nel Pd.

Per spazzare il campo da fraintendimenti arriva anche una nota di Buonfiglio, Di Biagio e Barbaro che ”da cattolici” sottolineano di non poter ”condividere l’atteggiamo di alcuni esponenti del partito radicale che su Rai Tre hanno promosso uno spot pro eutanasia”.