Fini: “Nessun ribaltone. Qualcuno deve essere più umile e non gridare al complotto”. Chi sarà?

Pubblicato il 6 Dicembre 2010 - 11:45 OLTRE 6 MESI FA

“Il ribaltone è un sovvertimento della volontà popolare. Non credo che ci saranno ribaltoni”. Così il presidente della Camera Gianfranco Fini, che lunedì mattina ha tenuto una lezione al liceo Orazio, ha risposto a una consigliera municipale che gli chiedeva cosa ne pensasse dei ribaltoni politici. “Ma cosa ne pensa lei di tante promesse non mantenute e di impegni disattesi da chi aveva promesso che la legge sarebbe stata uguale per tutti e poi si è occupato solo degli affari suoi?”, ha proseguito Fini.

Poi il presidente della Camera dice una frase che si riferisce sicuramente a Berlusconi, anche se Fini non fa il suo nome: “Se qualcuno fosse più umile e pensasse di aver torto lui, invece di invocare sempre il complotto, se qualcuno dicesse che alcuni impegni non sono stati mantenuti, le cose sarebbero state migliori”.

“La politica è innanzitutto onestà intellettuale”, ha sottolineato quindi Fini, dopo aver chiesto a chi lo interrogava polemicamente sui ribaltoni cosa ne pensasse “di chi aveva promesso che la legge sarebbe stata uguale per tutti e poi si è occupato solo degli affari suoi”.

”Meglio un collegio uninominale, magari piccolo, in cui si sceglie in ragione della credibilità della persona”. Questa l’opinione espressa da Fini sul tema della legge elettorale. Nella sua lezione sul Parlamento davanti agli studenti del liceo Orazio, Fini ha ricordato il dibattito in corso sulla modifica di un sistema che ”non da la possibilità ai cittadini di scegliere i loro parlamentari, chi li deve rappresentare”.

”La storia italiana – ha aggiunto – dimostra che in alcune zone del Paese la preferenza era diventata il cavallo di Troia per operazioni non proprio trasparenti”, con la possibilità delle mafie di influenzare il voto. Perciò il leader di Futuro e Libertà auspica un sistema elettorale con collegi uninominali. ”In questa fase post-ideologica conta molto la credibilità delle persone e questo è un fatto positivo: bisogna ridare agli elettori di scegliere i loro rappresentanti”. Questo aiuterebbe anche a ”rendere il Parlamento più simile alla società che rappresenta”.

Botta e risposta polemico poi tra il presidente della Camera poi e un consigliere del Pdl che ha preso la parola durante l’incontro con gli studenti all’Orazio. “C’è un momento in cui mi guardo allo specchio la mattina e mi dico che c’è un limite oltre il quale non si può andare, pena la dignità. Forse lei non ce l’ha ma è un problema suo”, ha detto Fini in merito alle “leggi ad personam”.