Fini in casa Santoro “si accorge” del conflitto d’interessi di Berlusconi

Pubblicato il 7 Ottobre 2010 - 20:53 OLTRE 6 MESI FA

Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi

C’è arrivato con un po’ di ritardo, circa 16 anni, ma alla fine c’è arrivato. Gianfranco Fini, intervistato dalla trasmissione televisiva Annozero di Michele Santoro, spiega che “il conflitto di interessi è un problema vero”. E il presidente della Camera, indirettamente ammette di averci convissuto: “C’è una concentrazione ma non è un problema di oggi e in altre democrazie ci sono leggi più stringenti. Ma chi è senza peccato scagli la prima pietra, perché anche a sinistra…”.

Il presidente della Camera, per la sua tardiva epifania sceglie proprio Santoro, il giornalista nemico numero uno di Berlusconi, quello che il presidente del Consiglio vorrebbe vedere il più possibile lontano dalla Rai e dalla tv in genere. Un segnale chiaro, che però, non spiega come mai solo nel 2010 Fini denunci il problema. Il presidente della Camera, infatti, è lo stesso che non più tardi di sei anni fa ha contribuito, con Alleanza Nazionale, all’entrata in vigore della Legge Gasparri, uno dei simboli del conflitto di interesse mai affrontato e risolto. Nella legge, tra le altre cose, si “congelava”  a data futura il passaggio di Rete 4 sul satellite. Nel frattempo la tv è diventata un’altra cosa grazie al digitale ma i problemi sono stati tutt’altro che risolti.

Due anni prima, nel 2002, sempre coi voti di Fini passò la legge Frattini che doveva normare proprio il conflitto di interessi. La norma stabiliva che chi possiede aziende e va al governo, ma di quelle aziende è soltanto il “mero proprietario”, non è in conflitto e non ha l’obbligo di cessione. A Berlusconi, grazie alla norma, votata dalla maggioranza di cui faceva parte anche Fini, è stato sufficiente lasciare la presidenza del Milan. All’elenco, che resta comunque largamente incompleto, si possono aggiungere altri provvedimenti come la depenalizzazione del falso in bilancio, o la legge sul “legittimo sospetto” che consente di ricusare un giudice in caso di semplice sospetto sulla sua imparzialità. Tutti provvedimenti divenuti effettivi grazie ai voti di Fini.

Privatizzare la Rai. Fini ad Annozero ha parlato anche di Rai e della sua privatizzazione:  ”E’ un asset importante – ha spiegato – e quindi magari con la privatizzazione entrerebbero denari freschi nelle casse del Paese. Certo poi bisogna vedere chi acquista perché altrimenti il conflitto di interessi sarebbe ancor più manifesto”. Il presidente della Camera  ritiene che ”è arrivato il momento di privatizzare” la tv pubblica. ”È una iniziativa – spiega Fini – che Fli proporrà al parlamento anche in questa legislatura, perché si tratta di una questione che va oltre il pluralismo e il contraddittorio”. Quindi anche una stoccata a Masi. Secondo Fini, che si riferisce ad una decisione del direttore generale da applicarsi nei talk show politici come Annozero “impedire gli applausi in trasmissione è come impedire ai cittadini di parlare. Piuttosto la questione è come organizzare gli applausi perché è come se a uno stadio si consentisse l’accesso ad una sola tifoseria”.