Sfiducia a Berlusconi, Fini è sicuro: “Non si andrà al voto”. I “suoi” però hanno dubbi su alleanze con Pd e Udc

Pubblicato il 3 Dicembre 2010 - 08:46 OLTRE 6 MESI FA

Gianfranco Fini è convinto che non si andrà al voto ma tra i “suoi” i dubbi serpeggiano specie quando si parla di un governo assieme al Pd. Il passo più importante però è stato già compiuto, la scelta è stata fatta e tornare indietro adesso sarà per tutti più difficile dopo il patto tra Fli, Udc. Mpa, Api. Lo sanno Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini, Francesco Rutelli, Italo Tanoni e Raffaele Lombardo, che giovedì mattina hanno ragionato su una mossa, quella della mozione di sfiducia, che segna un prima e un dopo in questa lunga crisi dal risultato praticamente indecifrabile.

Per questo dopo la nascita del Terzo Polo tutti pensano o si consolano dicendo che è stato fatto “quel che si doveva fare”, perché “Berlusconi non ci ha dato risposte, e se esiste una possibilità che ce ne dia, noi dobbiamo essere compatti su questa mozione di sfiducia”, ha spiegato Fini ai suoi. E perché “noi siamo un partito di opposizione, e non potevamo muoverci altrimenti se vogliamo aprire una nuova fase”, ha ribadito Casini.

Però, a sentire le varie voci di una giornata drammatica, scandita dalle nuove rivelazioni di Wikileaks che cambiavano lo scenario di ora in ora, prevedere come andrà a finire è davvero difficile. Anche perché non sempre i terzopolisti si muovono in sintonia. Basta sentire i finiani per capire che sul futuro le analisi e le speranze divergono.

Nella riunione a porte chiuse con Fini, parecchi hanno chiesto lumi su “dove si va a sbattere, se poi Berlusconi deciderà di non trattare e, sfiduciato, chiederà il voto”, perché un governo con la sinistra per molti tranne i duri e puri come Granata, Briguglio, Perina è “impossibile da sostenere” e un’alleanza elettorale con Casini “è difficile: chi la guida, che facciamo, andiamo al traino dell’Udc?”. Il presidente della Camera ha cercato di tranquillizzare i suoi: “Io penso che il Cavaliere possa cogliere l’occasione di aprire oggi le trattative per un Berlusconi bis. Ma al voto non si andrà comunque, perché si apriranno altri scenari”.