Fini: “Sinistra e Berlusconi, conservatori nel senso peggiore del termine”

Pubblicato il 6 Marzo 2011 - 13:04 OLTRE 6 MESI FA

Gianfranco Fini

ROMA – Sull’assenza di una politica veramente riformatrice e che guardi ai problemi veri del paese ”il centrosinistra è in ritardo quanto Berlusconi” perché in Italia ”siamo in presenza di uno scontro fra due grandi assetti conservatori nel senso più deteriore del termine” e cioè che non si vuole cambiare niente.

E’ uno dei passaggi salienti  dell’intervento di Gianfranco Fini, nel corso della prima assemblea dei circoli di Futuro e Libertà, nel corso del quale il presidente della Camera ha sottolineato come ”l’essere alternativi all’attuale centrodestra non significa non essere alternativi a questa sinistra” che ”in quest’ultimo periodo non è stata in grado di mettere in campo un’idea” che appassioni gli italiani.

Sulla riforma della Giustizia annunciata a più riprese da Berlusconi e dal ministro della Giustizia Angelino Alfano, Fini prende tempo: “Se e quando sarà presentata la valuteremo”.

”Entrare in Futuro e Libertà è un impegno che certamente non promette e non garantisce assolutamente nulla, almeno in questa fase, in termini di potere”. Gianfranco Fini ammonisce i presenti sul fatto che la nascita del nuovo partito può comportare una ”traversata nel deserto” in termini di poltrone. ”Alla vigilia della grandi nomine sono sempre apparsi, come è naturale che sia, tutti coloro che dicevano: ”o Francia o Spagna purché se magna”, ha detto il presidente della Camera scatenando risate e applausi dalla platea. ”Beh, ho capito perfettamente che Fli è oltre questa fase, il che autorizza qualcuno a dire che non conta assolutamente nulla nell’ambito delle nomine, è vero, anzi quei manager che hanno avuto o hanno simpatie nei miei e nei nostri confronti è meglio che dicano subito che è stato un abbaglio o un errore perche’ rischiano di essere penalizzati. Al di la’ degli scherzi – ha concluso – Fli oggi non garantisce né posizioni di potere” né posti ”da assessore o sottosegretario”. Fli, ha concluso nasce per ”mettere un bel po’ di aria fresca nelle stanze della politica ed ecco perché bisogna crederci profondamente”.

“Il problema, ha aggiunto Fini, non è quanti deputati, perché, amici miei, uno più uno meno non cambia nulla, il problema è dare risposte ai problemi del paese e quante idee e quanti stimoli sapremo dare”.

”Dobbiamo organizzare la presenza politica e culturale di Futuro e Libertà nel paese senza aver timore di essere qualche volta eretici, ma senza neanche aver timore di essere ultra ortodossi perché tra le tante cose da evitare c’è anche quella in cui magari in qualche circostanza abbiamo ecceduto e cioè di volere sempre e comunque rappresentare una voce fuori dal coro. In tante circostanze – ha aggiunto il presidente della Camera – non c’è nulla di più profondamente sincero e in sintonia con il volere del nostro popolo di ciò che è espresso a maggioranza dal nostro stesso popolo”. Insomma, ha concluso Fini, ”non occorre sempre essere coloro che rappresentano un’altra verità”.

Gianfranco Fini punzecchia la sinistra sostenendo che come unica bandiera ha l’antiberlusconismo. La sfida di Futuro e Libertà, ha detto il presidente della Camera, ”è quella estremamente ambiziosa di prospettare un modello dell’Italia” per di prossimi decenni. Anche perché, ha aggiunto ”dalla sinistra non è che alzino grandi bandiere, se non quella che Berlusconi ha governato male e se ne deve andare”.