I Finiani e il dovere dell’astensione

Pubblicato il 4 Agosto 2010 - 17:49 OLTRE 6 MESI FA

I finiani si astengono dal voto sulla mozione contro Giacomo Caliendo, come annunciato. Tuttavia il capogruppo Benedetto Della Vedova sottolinea che: ”Non sussistono i presupposti per chiedere le dimissioni del sottosegretario Caliendo, ma d’altra parte non può essere irrilevante che proprio il sottosegretario alla Giustizia sia sotto inchiesta”.

Quanto alla convergenza sul voto di astensione tra Fli, Udc, Api ed Mpa, Della Vedova ha precisato: ”Non è un partito nuovo, non è terzo polo, ma una novità importante nell’interesse della Repubblica. Siamo in maggioranza e sosterremo lealmente l’esecutivo – ha precisato – lavorando per migliorare e accelerare programma governo”.

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ”valutino se la cosa migliore da fare – aggiunge Della Vedova – sia una sospensione delle deleghe” al sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo. ”Siamo garantisti senza se e senza ma: lo siamo per chi è in carcere in condizioni incivili in attesa di giudizio; lo siamo per gli immigrati espulsi senza avere la possibilità’ di chiedere asilo politico e lo siamo anche per i politici. Nessun politico ha il dovere di dimettersi per il sol fatto di essere indagato. Non pensiamo – ha aggiunto – che un avviso garanzia debba far scattare le dimissioni”.