Sabato Fiom, Maroni: isolare i violenti, come quei centri sociali invitati…

Pubblicato il 15 Ottobre 2010 - 09:39 OLTRE 6 MESI FA

Roberto Maroni

”Io voglio solo evitare incidenti nell’interesse di tutti e in primis della Fiom”. Così, in un’intervista a Repubblica, il ministro dell’Interno Roberto Maroni ribadisce il rischio di infiltrazioni alla manifestazione organizzata dai metalmeccanici della Cgil a Roma, ma respinge le accuse di chi sostiene che l’allarme lanciato ieri possa condizionare la manifestazione.

”E’ una sciocchezza – dice – sono sempre i soliti, come quel De Magistris, a dire queste cose in giro. Ma io mi sono stancato di chi mi accusa di essere un nazista. Io voglio solo che tutto si svolga pacificamente. E che ci sia uno scambio di informazioni con gli organizzatori”. In particolare Maroni è preoccupato perché “sappiamo – dice – che la Fiom ha invitato alcuni centri sociali. Se arrivasse anche quello che ha occupato la sede di Confindustria a Padova, cosa dovremmo pensare? Che il rischio c’è, e noi lo vogliamo evitare”.

”Se, come qualche giornale ha fatto – prosegue Maroni – vengo accusato di violare la Costituzione, di essere un colluso con la mafia, di essere un nazista, allora qualcuno può pensare che io sia da eliminare. E’ il clima del paese che può provocare incidenti”, e ricorda le contestazioni a Schifani, Bonanni, Ichino: ”L’errore – dice – sta nel giustificare questi episodi e io non voglio sottovalutarli”.

”Sappiamo – aggiunge il ministro – che da Firenze arriverà un gruppo di anarchici. So anche che si stanno muovendo quelli di Askatasuna, quelli che a Torno hanno tirato un fumogeno a Bonanni. Mi devo preoccupare oppure no? Saranno a San Giovanni solo per ascoltare?”. Secondo Maroni, ”serve una presa di distanza dai violenti forte e netta da parte di tutti i soggetti democratici”.

Il problema per domani, conclude, ”non e’ la Fiom, ma quelli che vogliono utilizzare il corteo per infiltrarsi” e ”andare in giro a spaccare qualche vetrina o qualche testa. Il nostro invito al servizio d’ordine e’ stato allora : bisogna mantenere il controllo fino alla fine e anche dopo”.