Firenze, raccordo fantasma: inquirenti a caccia di 29 milioni

Pubblicato il 17 Marzo 2012 - 20:01 OLTRE 6 MESI FA

FIRENZE, 17 MAR – Pm e guardia di finanza di Firenze sono al lavoro sui documenti e sui computer sequestrati ieri al manager Vito Gamberale, ex presidente di Autostrade per l'Italia e attuale Ad del fondo F2i, e all'ex assessore regionale della Toscana Riccardo Conti (Pd). Una mole di dati da cui gli inquirenti sperano di individuare i rapporti fra i due e che sono stati sequestrati ieri durante le perquisizioni della Gdf: perche' la procura di Firenze temeva potessero sparire dopo il servizio sull'Espresso sulla societa' Sea e gli aeroporti di Milano, nel quale si fa anche riferimento ad intercettazioni telefoniche di Gamberale con un personaggio molto vicino ai vertici nazionali del Pd.

A Firenze i pm sono impegnati dall'estate scorsa in un'inchiesta sulla cosiddetta 'bretella fantasma', un raccordo autostradale tra Prato e Lastra a Signa mai realizzato per il quale la Regione Toscana assegno' un contributo di 29 milioni alla Societa' infrastrutture toscana (Sit) spa come 'dote' per avviare l'opera. Soldi che non sono stati restituiti, e per riaverli la Regione Toscana ha presentato una denuncia in procura. E' in questo ambito che i pm fiorentini avrebbero individuato una presunta corruzione a carico di Gamberale e Conti dopo averne incrociato le relazioni nelle indagini.

''Tuttavia la procura di Firenze – ha precisato il difensore di Conti, Massimiliano Annetta, chiarendo le contestazioni contro il suo cliente – non accusa l'ex assessore regionale della Toscana, Riccardo Conti, della presunta sparizione del contributo di 29 milioni per il cosiddetto raccordo fantasma ma bensi' di un presunto scambio di favori con il manager Vito Gamberale''. ''Inoltre l'ex assessore Conti – prosegue l'avvocato Annetta – mi dice che fino al 2009, cioe' sino a quando e' stato in carica, a lui risulta che i 29 mln c'erano, erano nella disponibilita' della Regione Toscana ed erano garantiti da una fideiussione bancaria''. ''I favori – continua il legale di Conti – secondo i pm sarebbero stati ricevuti da Gamberale quando era presidente di Autostrade per l'Italia mentre lo stesso Conti, finito il mandato come assessore alle infrastrutture della Regione Toscana, sarebbe stato ricambiato con la nomina nel cda del fondo F2I presieduto dallo stesso Gamberale''. Rispetto a questo il difensore parla, pero', di ''incongruenze nell'ipotesi accusatoria gia' riscontrabili oggi'', ''perche' – sostiene sempre l'avvocato – Vito Gamberale cessa di essere amministratore delegato della societa' Autostrade nell'aprile 2006 mentre la decisione di realizzare il raccordo Prato-Lastra a Signa in project financing e' dell'ottobre 2006, quindi non era piu' manager pubblico, era andato via, non era piu' lui il soggetto che poteva ricevere un favore''. Quanto a Riccardo Conti ''e' acclarato che il mio cliente diventa membro del cda del fondo F2I su designazione della Fondazione Monte dei Paschi di Siena dopo che cessa di essere assessore regionale: Gamberale se lo ritrova nel cda, non lo nomina lui''.