Verona “città metropolitana” in un Veneto “bipolare”: Tosi sogna la rivincita su Venezia

di Antonio Sansonetti
Pubblicato il 20 Settembre 2012 - 17:09| Aggiornato il 24 Gennaio 2013 OLTRE 6 MESI FA
Flavio Tosi, sindaco di Verona (LaPresse)

VERONA – Verona undicesima città metropolitana nelle Regioni a statuto ordinario: mentre la spending review promette di smantellare le province, Flavio Tosi sta per strappare dal governo una concessione che gli allungherebbe la vita politica di almeno un decennio. Sarebbe, infatti, un grande successo per Tosi, alla guida di una coalizione trasversale che vede al fianco del sindaco leghista il Pd veronese, nonostante l’anti-tosismo conseguenza delle ripetute scoppole elettorali.

In prima fila nell’attività di lobbying per Verona metropolitana c’è Giorgio Dal Moro, deputato democratico. Coalizione trasversale per provenienze politiche e per campanile: fra i “veronesi tutti matti” e i “vicentini magnagatti” non c’è mai stato buon sangue, ma Tosi ha trovata una sponda inaspettata nel sindaco di Vicenza, tra l’altro del Pd, Achille Variati.

Uniti in un fronte comune anti veneziano. Nel mirino dei sostenitori di Verona metropolitana, infatti, c’è Venezia capoluogo. Beneficiaria di troppi finanziamenti speciali e “sprecona come Roma”, secondo il Tosi-pensiero. Pensiero che gli ha messo contro un altro popolarissimo leghista veneto, niente popodimeno che il presidente della Regione Luca Zaia (che viene da Conegliano, Treviso). Zaia che oltre ad attaccare – senza mai nominarlo – Tosi in consiglio regionale, ha cassato gli emendamenti del suo assessore il “tosiano” Luca Coletto, che voleva modificare il Piano sanitario regionale per dare più peso a Verona.

Ma ora la città scaligera, 263.964 abitanti, solo settemila in meno di Venezia, starebbe per prendersi la sua rivincita. E porsi come punto di riferimento del “polo ovest” in un Veneto “bipolare”, con l’asse Pa-Tre-Ve da una parte, Padova-Treviso-Venezia più Belluno, e Verona, Vicenza e Rovigo dall’altra.

Il Veneto ritornerebbe indietro di un millennio, quando era diviso fra Marchesato di Verona e Repubblica di Venezia. Sempre che un comasco gli dia una mano: Corrado Passera. Se il ministro dello Sviluppo economico aiuterà i veronesi e se non si mette di traverso il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, che è coordinatore nazionale delle Città metropolitane, ci potremmo ritrovare Tosi candidato premier della Lega Nord alle prossime elezioni politiche.