Folla commossa a Roma ai funerali dei parà uccisi. Bossi: “Li abbiamo mandati noi, sono tornati morti”

Pubblicato il 21 Settembre 2009 - 11:20 OLTRE 6 MESI FA

Sono in corso a Roma, con grande partecipazione di folla, i funerali dei sei paracadutisti della Folgore morti nell’attentato di Kabul.

Le bare, avvolte nel tricolore,  hanno lasciato l’ospedale militare del Celio, dove era stata allestita la camera ardente meta di un mesto pellegrinaggio, e su automezzi scoperti, scortati dalla polizia, sono state trasferite nella Basilica di San Paolo fuori le mura per il rito funebre. Il corteo ha sfilato tra due ali di folla mentre alle finestre di molti edifici è stato esposto il tricolore listato a lutto e numerosi esercizi hanno abbassato le saracinesche in segno di cordoglio. Il percorso si è snodato dal Celio, costeggiato il Colosseo ed ha preso quindi la direzione della via Ostiense per raggiungere poi la Basilica dove era già in attesa una folla commossa di cittadini, autorità militari e civili.

Non è mancato l’intermezzo di clamoroso dissenso. «Pace subito!». È il grido che si è levato nella Basilica da parte di una persona presente ai funerali che, durante lo scambio del segno di pace ha preso un microfono dirigendosi all’altare prima di essere allontanato.

Oltre ai parenti delle vittime, per i quali sono stati riservati  i banchi a destra e sinistra della navata centrale,  partecipano alla cerimonia anche i parà scampati all’attentato e trasferiti a Roma su un aereo speciale. Presenti al rito il Capo dello  Stato Giorgio Napolitano, il premier Silvio Berlusconi e numerosi ministri.

Intanto il leader leghista Umberto Bossi non fa mistero della sua posizione contraria alla presenza di nostre truppe in Afghanistan. Entrando nella Basilica di San Paolo ha dichiarato: «Li abbiamo mandati noi e sono tornati morti».